Giappone, arriva il calendario delle nascite

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Lo chiamano calendario delle nascite e si tratta in sostanza della programmazione di un figlio a turno. Accade in Giappone dove si registra un calo del tasso di natalità e dove al tempo stesso si cerca di trovare una soluzione con l’introduzione delle nascite programmate. Una realtà drammatica in realtà del mondo del lavoro in Giappone che testimonia da una parte il calo della popolazione e dall’altra la lotta quotidiana delle donne per riuscire a bilanciare il lavoro con la vita privata.

La ricerca di un equilibrio affligge tutte le donne, ma in Giappone in sostanza questo si traduce in una specie di aut aut: o si lavora o si fa la casalinga o si accetta di seguire i cosiddetti turni. 

La pratica di avere un bambino entro il proprio turno, secondo gli avvocati è anche illegale, ma ciò non impedisce ai datori di lavoro di continuare ad applicarla. Anzi: da molti viene addirittura considerata come una politica “equa” per donne e uomini.

Le donne invece hanno dichiarato all’Afpp che si tratta di un sistema che ha l’effetto di far pressione sui novelli sposi o sulle donne più “anziane” per sbrigarsi a rimanere incinta e mantenere alta la produttività. Di fatto, non solo poche le donne che denunciano (anche in modo anonimo) le pressioni ricevute sul posto di lavoro e i rimproveri cui sono state sottoposte nel momento in cui sono rimaste incinta fuori dal turno di lavoro che era stato loro assegnato.

Il Giappone vanta, fra paesi del G7, il primo posto per numero donne sul posto di lavoro in politica e affari, ma evidentemente a caro prezzo.

 

photo credits | instagram

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