Filastrocche per il rientro a scuola

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Le vacanze estive dei bambini sono ormai quasi finite e tra poco, in tutta Italia, si torna sui banchi di scuola. Non tutti i bambini, però, saranno contenti di rientrare a scuola e riprendere le abitudini di sempre. Per stimolare l’entusiasmo dei bimbi e la loro curiosità, non c’è niente di meglio che proporre loro delle simpatiche filastrocche sulla scuola. Oggi, care mamme, ne ho scelte un paio per i vostri bambini: chissà che grazie ad esse la scuola apparirà loro meno noiosa!

L’accento sulla A di Gianni Rodari

“O fattorino in bicicletta
dove corri con tanta fretta?”
“Corro a portare una lettera espresso
arrivata proprio adesso”.
“O fattorino, corri diritto,
nell’espresso cosa c’è scritto?”
“C’è scritto -Mamma non stare in pena
se non rientro per cena,
in prigione mi hanno messo
perchè sui muri ho scritto col gesso.
Con un pezzetto di gesso in mano
quel che scrivevo era buon italiano,
ho scritto sui muri della città
“Vogliamo pace e libertà”.
Ma di una cosa mi rammento,
che sull’-a- non ho messo l’accento.
Perciò ti prego per favore,
và tu a correggere quell’errore,
e un’altra volta, mammina mia,
studierò meglio l’ortografia”.

La scuola dei grandi di Gianni Rodari

Anche i grandi a scuola vanno
tutti i giorni di tutto l’anno.
Una scuola senza banchi,
senza grembiuli nè fiocchi bianchi.
E che problemi, quei poveretti,
a risolvere sono costretti:
“In questo stipendio fateci stare
vitto, alloggio e un po’ di mare”.
La lezione è un vero guaio:
“Studiare il conto del calzolaio”.
Che mal di testa il compito in classe:
“C’è l’esattore delle tasse”!

I numeri

Vieni qui; guardiamo i numeri,
adorato frugoletto.
ZERO: questo sai conoscerlo,
perché è un piccolo cerchietto.
UNO: è sempre un solitario
che non cerca compagnia.
DUE: fratelli che passeggiano
a braccetto per la via.
TRE: i soldati quando marciano
con il loro battaglione.
QUATTRO: i piedi della tavola
dove impari la lezione.
CINQUE: l’ora in cui piacevole
la merenda ti si appresta.
SEI: il numero dei sabato
e precede il dì di festa.
SETTE: i nani della favola,
quei simpatici burloni.
OTTO: il voto che ti meriti
quando studi le lezioni.
NOVE: uh, guarda com’è tardi!
Un bel bacio, adesso, e a letto.
DIECI: è dentro la pagella
del mio caro frugoletto.

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