Festa dei Nonni, tre poesie d’autore

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Ma quanto sono importanti i nonni per i bambini? A ricordarlo è arrivata solo qualche anno fa la Festa dei Nonni che viene celebrata il 2 ottobre in tutta Italia attraverso una serie di eventi diversi. In questi giorni a scuola fervono i preparativi per i lavoretti da realizzare e regalare ai propri nonni, ma fra le idee tradizionali non può mancare la classica poesia.

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I bambini più piccoli potranno anche recitarla davanti ai nonni e i bambini più grandi potranno scriverla su un foglio e magari arricchirla con qualche bel disegno a tema. Ma ecco qualche suggerimento con tre poesie dedicate ai ragazzi un po’ già grandi, La nonna di Giovanni Pascoli, Alla nonna di Gabriele D’Annunzio, Nonno, l’argento della tua canizie di Guido Gozzano, 

 

Nonno, l’argento della tua canizie 

di Guido Gozzano

Nonno, l’argento della tua canizie

rifulge nella luce dei sentieri:

passi tra i fichi, tra i susini e i peri

con nelle mani un cesto di primizie:

«Le piogge di Settembre già propizie

gonfian sul ramo fichi bianchi e neri,

susine claudie… A chi lavori e speri

Gesù concede tutte le delizie!»

Dopo vent’anni, oggi, nel salotto

rivivo col profumo di mentastro

e di cotogna tutto ciò che fu.

Mi specchio ancora nello specchio rotto,

rivedo i finti frutti d’alabastro…

Ma tu sei morto e non c’è più Gesù.

FESTA DEI NONNI, REGALI FAI DA TE

La nonna

Giovanni Pascoli 

Tra tutti quei riccioli al vento,

tra tutti quei biondi corimbi,

sembrava, quel capo d’argento,

dicesse col tremito, bimbi,

sì… piccoli, sì…

E i bimbi cercavano in festa,

talora, con grido giulivo,

le tremule mani e la testa

che avevano solo di vivo

quel povero sì.

Sì, solo; sì, sempre, dal canto

del fuoco, dall’umile trono;

sì, per ogni scoppio di pianto,

per ogni preghiera: perdono,

sì… voglio, sì… sì!

Sì, pure al lettino del bimbo

malato… La Morte guardava,

La Morte presente in un nimbo…

La tremula testa dell’ava

diceva sì! sì!

Sì, sempre; sì, solo; le notti

lunghissime, altissime! Nera

moveva, ai lamenti interrotti,

la Morte da un angolo… C’era

quel tremulo sì,

quel sì, presso il letto… E sì, prese

la nonna, la prese, lasciandole

vivere il bimbo. Si tese

quel capo in un brivido blando,

nell’ultimo sì.

 

Alla nonna

di Gabriele D’Annunzio

D’inverno ti mettevi una cuffietta

coi nastri bianchi come il tuo visino,

e facevi ogni sera la calzetta,

seduta al lume accanto al tavolino.

lo imparavo la Storia Sacra in fretta

e poi m’accoccolavo a te vicino,

per sentir narrar la favoletta

del Drago azzurro e del Guerrin Meschino.

E quando il sonno proprio mi vincea

m’accompagnavi fino alla mia stanza,

e m’addormivi al suono dei tuoi baci.

Allora agli occhi chiusi m’arridea

in mezzo ai fiori, una gioconda danza

di fantasime splendide e fugaci.

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