Epifania, tre poesie per i bambini

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Ancora pochi giorni con l’ultima delle festività fra il vecchio e il nuovo anno: il 6 gennaio arriva la Befana, una delle feste più amate e attese dai bambini di ogni dove.

L’arrivo della Befana coincide con l’Epifania e l’arrivo dei Re Magi guidati dalla stella cometa davanti a Gesù, ma non mancano le poesie tradizionali legate proprio alla festa e alla vecchia signora pronta a dispensare regali e dolci per i bambini più buoni e carbone per i bambini più cattivi nella notte fra il 5 e il 6 gennaio.

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Ecco tre poesie tradizionali tutte da imparare per i bambini, La Befana e Filastrocca per la Befana di Gianni Rodari e La Befana di Guido Gozzano. 

La Befana 

di Giovanni Pascoli

Viene viene la Befana

vien dai monti a notte fonda.

Come è stanca! La circonda

neve, gelo e tramontana.

Viene viene la Befana.

Ha le mani al petto in croce,

e la neve è il suo mantello

ed il gelo il suo pannello

ed il vento la sua voce.

Ha le mani al petto in croce.

E s’accosta piano piano

alla villa, al casolare,

a guardare, ad ascoltare

or più presso or più lontano.

Piano piano, piano piano.

Che c’è dentro questa villa?

Uno stropiccìo leggero.

Tutto è cheto, tutto è nero.

Un lumino passa e brilla.

Che c’è dentro questa villa?

Guarda e guarda…tre lettini

con tre bimbi a nanna, buoni.

guarda e guarda…ai capitoni

c’è tre calze lunghe e fini.

Oh! tre calze e tre lettini.

Il lumino brilla e scende,

e ne scricchiolan le scale;

il lumino brilla e sale,

e ne palpitan le tende.

Chi mai sale? Chi mai scende?

Co’ suoi doni mamma è scesa,

sale con il suo sorriso.

Il lumino le arde in viso

come lampada di chiesa.

Co’ suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra

sente e vede, e s’allontana.

Passa con la tramontana,

passa per la via maestra,

trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c’è nel casolare?

Un sospiro lungo e fioco.

Qualche lucciola di fuoco

brilla ancor nel focolare.

Ma che c’è nel casolare?

Guarda e guarda… tre strapunti

con tre bimbi a nanna, buoni.

Tra la cenere e i carboni

c’è tre zoccoli consunti.

Oh! tre scarpe e tre strapunti…

E la mamma veglia e fila

sospirando e singhiozzando,

e rimira a quando a quando

oh! quei tre zoccoli in fila…

Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;

fugge al monte, ch’è l’aurora.

Quella mamma piange ancora

su quei bimbi senza niente.

La Befana vede e sente.

La Befana sta sul monte.

Ciò che vede è ciò che vide:

c’è chi piange e c’è chi ride;

essa ha nuvoli alla fronte,

mentre sta sull’aspro monte.

 

La Befana

di Guido Gozzano

Discesi dal lettino

son là presso il camino,

grandi occhi estasiati,

i bimbi affaccendati

a metter la calzetta

che invita la vecchietta

a portar chicche e doni

per tutti i bimbi buoni.

Ognun chiudendo gli ochi,

sogna dolci e balocchi;

e Dori, il più piccino,

accosta il suo visino

alla grande vetrata

per veder la sfilata

dei Magi, su nel cielo,

nella notte di gelo.

Quelli passano intanto

nel lor gemmato manto,

e li guida una stella

nel cielo, la più bella.

Che visione incantata,

nella notte stellata!

E la vedono i bimbi,

come vedono i nimbi

agli Angeli festanti

ne’ lor candidi ammanti.

 

 

Filastrocca per la Befana 

di Gianni Rodari

Viene viene la Befana

Da una terra assai lontana,

così lontana che non c’è…

la Befana, sai chi è?

La Befana viene viene,

se stai zitto la senti bene:

se stai zitto ti addormenti,

la Befana più non senti.

La Befana, poveretta,

si confonde per la fretta:

invece del treno che avevo ordinato

un po’ di carbone mi ha lasciato

 

LAVORETTI SULLA BEFANA PER BAMBINI

 

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