Carenza iodica nei bambini: ecco come prevenirla in estate

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La carenza di iodio nei bambini può provocare non solo il gozzo (si stima che in Italia 1 su 5 ne sia a rischio), ma anche gravi deficit cognitivi e neuromotori. Anche in Estate sarà bene prestare particolare attenzione a tale problematica, facendo scorte di cibi che lo contengano. Per stare sicuri, consigliano gli esperti, ci sono alcuni alimenti da privilegiare, alcuni dei quali sono tipici della stagione estiva. Tra questi si raccomanda di aumentare il consumo di pesce fresco di mare che, in caso di vacanze in zone turistiche costiere, non sarà un problema reperire.
Carenza iodica bambini come prevenirla estate

La maggior parte dei pesci e dei frutti di mare rappresentano per eccellenza delle valide fonti di iodio. Indicati per i bambini sono il pesce azzurro come lo sgombro e le alici ad esempio, ma non tonno e pesce spada i quali possono contenere mercurio e per questo risultano essere sconsigliati ai più piccoli. A questi ultimi possono piacere anche i calamari ed i polpi.
Ma buone fonti di iodio sono riscontrabili anche nella frutta. Tra questa ci sono i mirtilli rossi, frutti estivi succosi ed invitanti. Non dimenticate di inserire nella dieta dei bambini anche lo yogurt biologico ed i fagioli. Da non dimenticare poi latte e uova, che non avrete difficoltà a fare mangiare ai bambini, il primo a colazione o all’interno di freschi frullati, magari proprio insieme a yogurt e mirtilli, le seconde alla coque, strapazzate o sottoforma di frittate. Altrettanto efficaci, ma probabilmente poco allettanti agli occhi dei bimbi, sono l’aglio e le cipolle, i funghi, ed alcuni semi oleosi.
Purtroppo non sempre una mamma può accorgersi della carenza di iodio nell’alimentazione del proprio bambino, ma una buona prevenzione è l’arma migliore per combatterla. Curate dunque la dieta dei vostri figli in modo che sia il più equilibrata possibile ed inserite il sale iodato dopo il primo anno di età. Tra le conseguenze della carenza di iodio ci sono l’insorgenza del gozzo e l’ingrossamento della tiroide.
Photo Credit | Thinkstock

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