Molto spesso i bambini affetti da cecità o comunque da minorazioni visive sono colpiti da altri disturbi, più o meno accentuati, pervasivi dello sviluppo. Altrettanto spesso però questi ultimi vengono sottovalutati o non degni della stessa attenzione. A questo proposito nasce in Italia un’importante iniziativa promossa dalla Provincia di Roma e capitanata dalla psicologa Maria Luisa Gargiulo, ossia la formazione di operatori esperti nel sostegno ai bambini con doppia diagnosi.
I bambini con doppia diagnosi risultano bisognosi di particolare attenzione alle proprie necessità educative che sono aggravate non solo dalla mancanza della vista. Per questo motivo molta cura deve essere dedicata alla coesistenza delle diverse patologie e disturbi. Un caso fra tutti è dato dalla mancanza della vista associata all’autismo. Relativamente a questa esigenza si è da poco concluso il corso Metodi e tecniche educative per bambini con deficit visivo e disturbi pervasivi dello sviluppo, promosso dall’Assessorato alla Formazione Professionale della Provincia di Roma.
Il corso, durato 5 mesi, da ottobre a febbraio, ha formato 21 operatori in grado di potersi occupare dei bambini con doppia diagnosi. A detta dei partecipanti tali lezioni si sono rivelate piuttosto utili specie perchè hanno “saputo trasmettere con efficacia, in un tempo relativamente ristretto, una vastità di conoscenze e buone prassi riguardanti un argomento così complesso e con difficile opportunità di formazione specifica in Italia».
Come afferma la stessa dottoressa Gargiulo il corso appena conclusosi si è rivelato un’occasione di confronto tra i professionisti partecipanti e le realtà alle quali hanno dovuto far fronte durante la loro esperienza professionale. Il fatto che alcuni bambini colpiti da un deficit visivo possano presentare dei disturbi pervasivi dello sviluppo, se in molti paesi nel resto del Mondo è ormai certo, in Italia finora non è stato particolarmente preso in considerazione specie nella formazione degli operatori nel settore.
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1 commento su “Bambini con doppia diagnosi, arriva la formazione specifica”