Bambini, 5 falsi miti su sport e asma

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Fare sport è fondamentale per la salute dei bambini, anche quelli che soffrono di asma. Il consiglio arriva da la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), che mette in guardia i genitori da inutili ansie e indica i 5 principali falsi miti su asma e sport.

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L’attività fisica migliora l’efficienza cardiorespiratoria e previene l’insorgenza di sovrappeso o obesità; ansie e paure dei genitori non dovrebbero dunque porre inutili limitazioni alla pratica sportiva perché il vero rischio per la salute è rappresentato dalla sedentarietà. Proprio sovrappeso e obesità registrano percentuali importanti tra i bambini asmatici. Questi fattori, da un lato, possono aggravare la sintomatologia dell’asma e, dall’altro lato, possono predisporre all’insorgenza di malattie dell’età adulta, quali diabete, osteoporosi, rischi cardiovascolari e asma stessa.

Ha commentato la presidente Siaip Marzia Duse. Ecco i consigli per praticare in sicurezza l’attività sportiva:

  • Rispettare le terapia prescritta del medico per tenere sempre sotto controllo l’asma;
  • È sempre opportuna una fase di riscaldamento precedente l’attività fisica ed è preferibile la respirazione attraverso il naso, perché riduce il contatto con gli allergeni;
  • L’attività sportiva va praticata in ambienti poco inquinati e con bassi livelli di concentrazione allergenica (acari, pollini);
  • Evitare di praticare attività sportive nelle fasce orarie più calde anche per la presenza di ozono;
  • Evitare discipline sportive che si svolgono in situazioni ambientali sfavorevoli (come ad esempio l’esposizione ad aria fredda e secca) sport estremi e immersioni subacquee;
  • Non praticare attività sportiva in presenza di sintomi (tosse, sibili, affanno) e durante la crisi d’asma.

5 falsi miti su asma e sport

 

I bambini asmatici possono praticare solo il nuoto

Falso. E’ una credenza che appartiene al passato.I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport anche a livello agonistico. Sono sconsigliati gli sport estremi.

I bambini asmatici non possono fare sport a livello agonistico

Falso. Un bambino asmatico può praticareattività fisica a livello agonistico previa valutazione funzionale e certificazione del medico dello sport. Basti pensare al nuotatore Mark Spitz (sette medaglie d’oro alle olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972), o all’atleta etiope HaileGebrselassie, recordman mondiale per la maratona a Berlino nel 2007 e vincitore di sei medaglie d’oro.

Lo sport può far venire l’asma da sforzo

Falso. L’attività fisica può scatenare l’asma da sforzo (tosse, sibili, affanno, senso di costrizione al torace) e può far pensare ai genitori che il bambino asmatico non debba fare sport. In realtà, questa condizione è un indice di uno scarso controllo dell’asma. Per questi motivi lo sport si può svolgere dopo aver prescritto una corretta terapia per l’asma e l’asma sia sotto controllo.

Il cloro delle piscine aggrava i sintomi dell’asma

Falso. Benché alcuni studi condotti su nuotatori di élite e operatori delle piscine abbiano rilevato che il cloro contenuto nelle piscine può aumentare l’iperreattività bronchiale ed il rischio di asma, una revisione sistematica della letteratura indica che il nuoto è ben tollerato nei bambini e negli adolescenti con asma stabile, migliora la funzionalità respiratoria e la fitness cardiopolmonare (Cochrane Database Syst Rev. 2013).

I farmaci per la terapia dell’asma, salbutamolo e corticosteroidi per via inalatoria (CSI), sono doping.

Falso.Negli atleti asmatici il salbutamolo somministrato per via inalatoria fino ad un dosaggio giornaliero di 1600 mcg ed i CSI non costituiscono doping. È vietato l’uso degli stessi farmaci per via sistemica o dosaggio elevato (salbutamolo>1600 mcg/die).

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