Autismo, nasce Telefono blu per aiutare i genitori

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È nata Telefono blu, una linea gratuita, attivata da ANGSA, l’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici e finanziata grazie ai fondi raccolti dalla campagna #sfidAutismo, lanciata sulle reti Rai dalla FIA, Fondazione Italiana per l’Autismo, per aiutare i genitori nella cura e nella gestione dei bambini autistici, danno informazioni facili e corretta.

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Il progetto intende offrire supporto ai familiari di persone autistiche – spesso incerti e disorientati nella giungla di informazioni che riguardano l’autismo – come pure ad insegnanti, operatori sociali e a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti in tali tematiche. Qual è il numero di telefono? 800031819 è attivo tutti i giorni feriali dalle ore 9.30 alle ore 13.00 ed è gestito da esperti di comunicazione sull’autismo che danno assistenza telefonica immediata, indirizzando eventualmente le persone verso centri qualificati più vicini (avvalendosi della rete di associazioni aderenti ad ANGSA onlus) o, fornendo, su richiesta, informazioni che spaziano dall’alimentazione ai centri specializzati per le terapie fino alle attività di supporto extra scolastiche, agli adempimenti burocratici, ecc.

Non è tutto. Gli operatori raccolgono segnalazioni su eventuali difficoltà e disservizi incontrati nella gestione della persona con autismo. È disponibile anche il consulto gratuito via e-mail scrivendo all’indirizzo [email protected]. purtroppo i casi di autismo sono in aumento. Se nel 2000 l’autismo colpiva un bambino su 700, oggi, secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo almeno 1 bambino su 160.

I sintomi si manifestano di solito intorno ai primi tre anni di vita. Allo stato attuale, la terapia dell’autismo è compresa nell’area indistinta della riabilitazione, che prevede 5 ore di trattamento a settimana per bambino; tuttavia, le possibilità per un efficace percorso terapeutico e riabilitativo si basano sulla diagnosi precoce, già a partire dal 18° mese, e su interventi frequenti e tempestivi durante le prime fasi dello sviluppo. Per qualsiasi dubbio, parlatene sempre con il vostro pediatra. Una mamma spesso sa se c’è qualcosa che non va.

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