Le allergie nei bambini si possono prevenire con i probiotici

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bambina allergia

Sono sempre più diffuse le allergie e i primi a farne le spese sono i bambini: le patologie croniche più comuni nei piccoli sono proprio riconducibili a questi disturbi.  Secondo quanto emerso durante il 70° Congresso italiano di Pediatria esiste una terapia preventiva molto importante: i probiotici.

È stata dimostrata la correlazione tra lo sviluppo di allergie e altre patologie in età pediatrica e la composizione della microflora intestinale, il cosiddetto microbiota (4 milioni di tipi di batteri diversi), che ha il potere di influenzare il corpo, soprattutto il sistema immunitario. Molto spesso la flora viene alterata da fattori esterni, come un’alimentazione scorretta o l’uso di farmaci in modo scorretto, per esempio gli antibiotici. Ciò che vuol dire? Il risultato è quello di indebolire il sistema immunitario ed esporre il bambino a diversi disturbi.

Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), ha commentato:

I probiotici hanno effetti benefici in tutte le fasi della vita, comprese le primissime, quindi intervenire precocemente sulla microflora intestinale attraverso i probiotici già a partire dall’infanzia, se non addirittura in fase prenatale, contribuisce a proteggere il bambino dallo sviluppo dei disturbi allergici stagionali e di numerose altre patologie.

Oltre ad assumere probiotici, bisognerebbe favorire durante la primissima infanzia il consumo di latte o di yogurt, che contengono questi batteri naturalmente. Mi raccomando, però, queste sostanze non sono farmaci e non sono terapeutici a breve termine. Per ottenere dei risultati, bisogna dare tempo ai batteri di colonizzare l’intestino: si consiglia quindi un’assunzione costante e prolungata nel tempo. I probiotici si utilizzano anche per curare le coliche dei neonati, ma prima di vedere un reale miglioramento devono passare almeno venti giorni. Si tratta di un percorso lungo, ma efficace e soprattutto privo di effetti collaterali.

 

 

Photo Credit | Thinkstock

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