I papà stressati possono frenare lo sviluppo dei bambini

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I papà contano esattamente come le mamme, spesso lo dimentichiamo. Se lo scordano le donne che tendono a rivestire entrambi i ruoli e se lo scordano anche gli uomini, cronicamente stressati dal ruolo di genitori. È un vero peccato e il problema non va sottovalutato perché ciò potrebbe avere implicazioni anche sui figli e sul loro sviluppo, frenandolo sotto alcuni aspetti.

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È quanto emerge da una ricerca della Michigan State University, pubblicata su Infant and Child Development. Gli studiosi hanno approfondito il ruolo dei padri nello sviluppo dei figli in 730 famiglie, misurando il livello di stress e problemi mentali, come ad esempio la depressione, con appositi questionari sottoposti a entrambi i genitori.

Dai risultati è emerso che quando il papà era stressato dal ruolo genitoriale ciò aveva un effetto nocivo sui bambini a livello cognitivo e di sviluppo del linguaggio, in particolare tra i due e i tre anni di età. Questo accadeva anche tenendo in considerazione il ruolo delle madri. L’impatto variava in base al genere, con ad esempio una maggiore influenza per quanto riguardava il linguaggio sui maschietti rispetto che sulle femminucce.

È vero, che soprattutto nel primo anno di vita, la mamma è la figura centrale. È anche vero che se la donna impiega nove mesi a diventare madre, il papà lo diventa tutto di botto. La fase di preparazione è ovviamente molto diversa. Detto ciò bisogna imparare a prendersi il proprio spazio nella vita del figlio e del partner e ciò vuol dire farsi carico della responsabilità educativa senza per questo sentirsi frustrati o meno uomini.

 

Un figlio ti dà tanto, e lo sappiamo tutti, ma ti toglie anche tanto. La libertà individuale quotidiana si riduce al minimo e capita, a volte, che anche il rapporto di coppia ne risenta moltissimo. È una fase passeggera, dura il tempo di trovare un nuovo equilibrio

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