Il quaderno di Eleonora diventa un libro di testo

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Si chiama Eleonora e ha ventisei anni. La sua mamma, una ex insegnante, ha pazientemente raccolto i suoi compiti dalla scuola elementare alla scuola media e questo materiale, raccolto in dieci volumi suddivisi per materia e in ordine di tempo è oggi una testimonianza del suo impegno, di quello delle sue insegnanti di sostegno e della sua famiglia, che l’hanno aiutata a diventare una donna.

Questo perchè Eleonora è affetta da sindrome di Down e quando venne al mondo, prematura, a Cagliari ha dovuto lottare per sopravvivere a causa di una complicanza cardiaca e di un intervento all’intestino subito precocemente.

Io e mio marito, poco più che trentenni, lavoravamo entrambi. La prima situazione da affrontare è stata la salute di Eleonora che è nata prematura e ha dovuto subire un intervento chirurgico all’intestino e per nove anni è stata sottoposta a controlli periodici al cuore fino a quando anche il suo problema cardiaco è stato dichiarato risolto…Avevamo bisogno di saperne di più sulla sindrome di Down, per poter aiutare Eleonora ad affrontare le difficoltà e darle la possibilità di migliorare le sue capacità e la sua intelligenza. Così la nostra vita familiare ha avuto un nuovo inizio

Il quaderno di Eleonora, testo che sta suscitando un grande interesse anche tra gli insegnanti, molti ne hanno già fatto un vero e proprio strumento didattico, racconta la sua storia, scolastica e familiare;  ripercorre, attraverso schemi, disegni, pensieri e temi, la strada che l’ha portata a conseguire il diploma alberghiero e fa luce, allo stesso tempo, su un contesto sociale che l’ha supportata, incoraggiata.

L’infanzia e l’adolescenza vissute in un contesto urbano, la grande importanza di frequentare il Centro Down cagliaritano, la vicinanza delle cugine e delle operatrici del centro stesso. La mamma poi, sottolinea quanto sia stato d’aiuto per lo sviluppo fisico e psichico di Eleonora e per il suo inserimento sociale, incoraggiarla, sin da quando era bambina, a praticare costantemente attività fisica: ginnastica ritmica, nuoto, pattinaggio.

Una testimonianza di quanto sia importante per i genitori di bambini affetti da sindrome di Down non scoraggiarsi davanti alle difficoltà e credere che per i propri figli sia possibile una vita normale, senza negare la disabilità.

Corriere della sera

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