Obesità infantile e capricci: esiste un importante legame

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Tutti i bambini fanno i capricci. È un passaggio della crescita naturale, che fa assolutamente parte della vita. Non esista un bambino che improvvisi una qualche scenata. È ovvio poi ci sono piccoli più capricciosi e piccoli meno. E non dovete neanche credere a quelle mamme che vi dicono: “il mio non li ha mai fatti”. Si, come no!? È importante però monitorare la quantità di questi episodi. Secondo una ricerca della Buffalo University, negli Usa, pubblicata su Childhood Obesity, spesso capricci e obesità sono connessi.
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I piccoli difficili da accontentare trovano il cibo più gratificante, per questo sono a maggiore rischio di obesità. Per lo studio, 105 bambini di età compresa tra 9 e 18 mesi sono stati istruiti su come premere un pulsante per ottenere una ricompensa, ricevendo una porzione del loro cibo preferito oppure la concessione di poter giocare con le bolle di sapone o ascoltare musica. Il loro temperamento è stato rilevato attraverso un questionario dettagliato di 191 domande somministrato ai genitori.

Dai risultati è emerso che i piccoli più malleabili di carattere, più ‘coccoloni’, mostravano di volersi sforzare maggiormente per ottenere una ricompensa che non fosse il cibo. Lo stesso facevano quelli che si calmavano facilmente smettendo di piangere o di essere angosciati. Al contrario, i bimbi che ci mettevano di più a calmarsi erano più propensi a impegnarsi per una ricompensa in cibo, cosa che li metteva più a rischio di un aumento di peso.

Se i genitori notano questo atteggiamento nei loro figli, cioè la tendenza trovare piacere e ‘conforto’ nel cibo, però, non c’è troppo da preoccuparsi secondo gli studiosi, perché le cose possono essere cambiate. Ad esempio, proponendo al piccolo sin da subito alternative come giocattoli, attività da fare insieme e momenti divertenti con gli amichetti. I cibo quindi non deve mai essere proposta come gratificazione e consolino.

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