Vaccini obbligatori a da scuola, scendono da 12 a 10

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Vaccini obbligatori a scuola, si cambia ancora: il decreto sui vaccini fortemente dal Ministero della Salute e in particolare dalla Lorenzin ha scatenato non poche polemiche facendo salire a 12 il numero dei vaccini obbligatori per iscrivere i bambini a scuola. 

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Sembra adesso che il decreto potrebbe ammorbidirsi: l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) si è dichiarato favorevole all’emendamento discusso in commissione Sanità al Senato che riduce i vaccini richiesti e lascia un’offerta “attiva e gratuita” per 4 vaccini che sarebbero non obbligatori, ma raccomandati. Si tratta dell’antimeningococco B e C, che uscirebbero pertanto dall’elenco dei vaccini obbligatori, dell’antipneumococco e dell’anti-rotavirus.

Quindi restano obbligatori per l’iscrizione alla scuola il vaccino contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, hemophilus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Non indispensabili, ma comunque fortemente raccomandati e gratuiti saranno i vaccini contro meningococco B e C, pneumococco e rotavirus.

E oltre alla riduzione del numero di vaccinazioni ci sarebbero anche un’altra serie di revisioni che renderebbero più flessibile il decreto: l’obbligatorietà dei vaccini sarebbe poi da riconsiderare dopo i primi tre anni dalla legge.

VACCINI, ATTIVO IL NUMERO VERDE DEL MINISTERO

Si parla di alleggerimento anche per le sanzioni pecuniarie nei confronti nei genitori che non vaccinano i figli e sparirebbe anche il pericolo di perdere la patria potestà. In commissione Sanità del Senato è stato presentato proprio un emendamento per ridurre le vaccinazioni e per alleggerire il decreto.

I vaccini obbligatori restano i 6 già previsti come tali nell’esavalente, ovvero anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-Haemophilus B. A questi, si aggiungono come obbligatori l’anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Per queste ultime 4 vaccinazioni l’emendamento prevede una rivalutazione dell’ obbligo: si introduce cioè una verifica dopo 3 anni dall’entrata in vigore della legge per accertare il livello di copertura vaccinale raggiunto. Se ottimale, per queste vaccinazioni l’obbligatorietà può essere sospesa. 

 

Spiega Emilia Grazia De Biasi, presidentessa della commissione Sanità, in questo modo in tema dell’obbligatorietà sarebbe più flessibile. E se all’inizio la Lorenzin si era espressa contro la revisione del decreto, adesso sembra aver cambiato idea dicendosi soddisfatta delle tutele dei punti principali del vaccino.

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