doppia pesata

Doppia pesata, serve davvero?

Non appena nato il bebè diventa immediatamente oggetto di cure e preoccupazioni, non solo da parte dei neo genitori ma anche di amici e parenti i quali, fin da subito, si preoccupano del fatto che mangi abbastanza e cresca bene. Uno dei metodi per monitorare la corretta crescita dello stesso, generalmente eseguito nella nursery o durante il ricovero in ospedale, volto a controllare il fatto che il neonato venga nutrito a dovere e stia recuperando il peso perduto a seguito del normale calo fisiologico, è quello della doppia pesata. Una prassi però, abbastanza discussa specie per ciò che riguarda l’effettiva utilità di quella effettuta in casa, anche in funzione delle sue possibili ripercussioni negative.

 

Doppia pesata

La crescita dei neonati, lo stress della doppia pesata

Il peso dei bambini è da sempre una delle maggiori preoccupazioni di tutti i genitori. Le mamme, infatti, soprattutto alla prima esperienza, sono alla costante ricerca di conferme sulla salute dei propri figli, domandandosi se crescono bene, se sono troppo magri o troppo grassi. Ad alimentare le ansie delle mamme contribuiscono, poi, anche amici e parenti con le tipiche domande “Quanto pesa?”, “Ma mangia?”. Per tranquillizzarsi e tenere sotto controllo il peso e la crescita del bambino, molte mamme scelgono di ricorrere alla cosiddetta doppia pesata.

In cosa consiste la doppia pesata?

La doppia pesata consiste nel pesare, con un’apposita bilancia, il bambino prima e dopo ogni poppata per verificare la quantità di latte effettivamente ingerita. In linea di massima, la doppia pesata viene eseguita nella nursery o durante il ricovero in ospedale per controllare se il bimbo mangia e se sta recuperando il peso perso durante il calo fisiologico. Effettuare la doppia pesata a casa, invece, oltre ad essere pressocchè inutile, può risultare stressante per mamma e bambino.

L’allattamento misto, con aggiunta di latte artificiale

allattamento-mistoOggi ho deciso di parlarti del cosiddetto allattamento misto, ciòè l’integrazione di latte artificiale dopo le poppate di latte materno. Questo è un argomento un pò spinoso da trattare, infatti ci sono mamme che non vogliono assolutamente dare la famosa aggiunta al loro piccolo e altre invece che non si creano alcun problema, io sinceramente credo che ci siano casi in cui l’integrazione sia necessaria e possa essere fatta senza provare sensi di colpa per aver privato il piccolo del nostro latte.

Personalmente ho avuto delle esperienze abbastanza catastrofiche con l’allattamento al seno, i mei figli piangevano mentre mangiavano e la quantità di latte non era mai abbastanza, a volte ho tenuto duro, altre volte mi sono detta che non potevo impazzire e che il mio nervosismo avrebbe solo nuociuto ai miei bambini. Ma veniamo al dunque, sulle confezioni di latte artificiale leggiamo questa frase

il latte materno è l’alimento ideale per il lattante. Qualora l’allattamento al seno non sia sufficiente o possibile, dietro parere del pediatra, si può ricorrere ad un latte formulato. L’alimentazione con il solo latte non è sufficiente dopo il 6° mese di vita.