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Sviluppo cognitivo dei bambini: meglio nido o baby sitter?

Meglio il nido, i nonni o la baby sitter per i bambini fino ai tre anni di età? Che cosa aiuta il bambino a essere più intelligente e che cosa condiziona lo sviluppo cognitivo del bambino? La risposta arriva dagli esperti secondo cui la risposta può variare in base al tipo di famiglia del bambino stesso e alla provenienza socio economica del piccolo: se il nido aiuta i bambini svantaggiati, non ha lo stesso effetto sui bambini benestanti. Perché? Perché il nido offrirebbe loro pochi stimoli riducendo però il rischio di obesità e di sovrappeso.

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Lo studio è stato condotto un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna su un campione di 500 famiglie e i risultati sono stati presentato nel corso del V Forum della Società Italiana Medici Pediatri e dell’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza.

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Papà baby sitter, raddoppiati i congedi

Dimenticate i tempi in cui erano solo ed esclusivamente le mamme ad occuparsi dei bambini: è boom di papà babysitter che chiedono il congedo parentale per poter accudire i neonati (ma si fa riferimento anche alle nascite, alle adozioni o agli affidamenti) occupandosi di loro dopo la maternità obbligatoria della madre.

Il congedo di paternitò chiaramente è alternativo al congedo di maternità della madre e è fruibile dal padre lavoratore dipendente anche adottivo e affidatario, entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio.

Anche baby sitter chiamata nuovo Talent Garden Milano

Anche baby sitter a chiamata nel nuovo Talent Garden di Milano

Da tempo ormai l’idea del posto fisso ha lasciato spazio ad una nuova frontiera, quella del lavoro mobile ed il coworking, il lavoro condiviso, ne è la prova. Arriva anche a Milano, inaugurato proprio ieri, un Talent Garden con sede in via Calabiana. Non si tratta del primo esempio, spazi condivisi sono infatti già presenti non solo a Barcellona ma anche in una dozzina di altre città italiane ed il fenomeno non accenna a fermarsi. Di cosa di tratta? Sostanzilmente di un spazio all’interno del quale “affittare” una scrivania condivisa, con annesso computer, connessione internet, telefono, ma soprattutto relazioni al costo di 250 euro mensili.

Anche baby sitter chiamata nuovo Talent Garden Milano

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Il nido fa bene ai bambini, li rende più sani

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Avete deciso di mandare il vostro bambino al nido oppure avete scelto un’altra opzione? Non è facile decidere quale sia la soluzione migliore. Le mamme e i papà spesso si sentono in colpa, anche perché il periodo di inserimento è faticoso e non tutti i bimbi la prendono molto bene. Poi ci sono alcuni fortunelli che hanno i nonni a disposizione, ma è normale anche chiedersi: posso caricare i genitori anziani di una tale responsabilità? È questo l’unico modo per abbattere il costo della salatissima retta?

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Yoopies, il portale per i genitori che cercano una baby sitter

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Trovare una baby sitter non è semplice. La prima difficoltà è reperire una persona degna di fiducia, che possa prendersi cura del nostro bambino, poi una donna o un uomo competente, che abbia quindi un po’ di esperienze e che sia disponibile. A questo aggiungiamo tutta una serie di caratteristiche più o meno importante: che sia bilingue, che sappia suonare uno strumento, che insegni o voglia insegnare in un asilo, che sia giovane o matura, ecc. No, non sto esagerando: ogni famiglia ha le sue esigenze.

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BabyXitter, la baby sitter per bambini disabili

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I bambini speciali hanno bisogno di attenzioni speciali. Questa è l’unica cosa sicura, che un genitore sa quando si trova tra le braccia un frugoletto con dei problemi. È per questo motivo che oggi parliamo di un servizio interessante. Si chiama BabyXitter, un servizio di assistenza domiciliare per piccoli disabili. Non tutte le famiglie possono permettersi di seguire costantemente il bambino, soprattutto quando lavorano sia mamma sia papà.

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Voucher baby sitter erogati dall’Inps per le mamme lavoratrici

Gestire la maternità non è una cosa semplice, soprattutto per le mamme lavoratrici. Rientrare in ufficio per conservare il proprio posto di lavoro ha davvero tanti ostacoli da superare: la spesa di un nido o di una baby sitter, i permessi speciali per stare a casa quando il piccolo non sta bene o riuscire a utilizzare le ore di allattamento (senza che l’azienda le voglia per forza pagare).

Asilo nido e baby sitter: così le donne vogliono lavorare fino a 67 anni

Asili nido e baby sitter: ecco cosa vogliono le donne per lavorare di più e fino a 67 anni. E’ questo il curioso sondaggio della camera di commercio di Monza e Brianza alla luce della lettera che il governo italiano a Bruxelles approposito di innalzare l’età pensionale sia per gli uomini che per l edonne a 67 anni. Se ci fosse un ticket sociale, vale a dire un contributo per servizi sociali e famigliari venendo così incontro alle esigenze di conciliazione, i lombardi lo vorrebbero impiegare per il welfare dedicato alla cura dei figli (oltre il 60%), più che ad una badante (4,7%), che a quell’età potrebbe servire.

Mamma lavoratrice, come superare il distacco dal bambino

Fare la mamma, essere una brava moglie e andare al lavorare. Quanti ruoli per una persona sola, soprattutto quando termina il congedo di materinità. Eppure le donne hanno mille risorse e una di queste è proprio la capacità di essere multitasking.  Il problema però non è essere in grado di fare tutto, ma fare i conti con i propri sensi di colpa. Uscire di casa la mattina presto, magari in punta di piedi per non svegliare il bambino, perdersi i momenti fondamentali della sua crescita e sperare di godersi qualche sorriso prima di cena. Esistono però delle tecniche per aiutare il bambino ad accettare il lavoro della mamma e di conseguenza vivere più serenamente il distacco, soprattutto all’inizio.

La prima cosa da fare è accettare la presenza di nonni e baby-sitter. Care mamme, dovete mettere da parte la vostra gelosia e fare in modo che queste persone vi siano accanto fin dai primi mesi, affinché anche il bimbo abbia tempo di affezionarsi o prende confidenza. Quando, invece, è un po’ più grande e ha raggiunto l’età per andare all’asilo, dovete parlare con lui del vostro lavoro. Questo è un modo per farlo sentire importante e grande.

Baby sitter, a chi lascio il pupo?

Baby Sitter

A chi lasciare il neonato durante le ore di lavoro della mamma? E’ un problema di ogni famiglia. Prima o poi, passati i primi mesi, la mamma dovrà tornare al proprio lavoro, e alcune hanno la fortuna di avere madri o suocere disponibili ad accudire il piccolo, ma altre devono affidarsi alle baby sitter e fidarsi di loro. Voi affidereste vostro figlio a delle sconosciute? Come trovare vere, responsabili e fidate baby sitter? Occorre fare una selezione con la giusta pazienza e cautela, perchè in fondo, l’educazione del bambino è importante anche in questi casi.

Il piccolo vedrà un’altra figura che passerà con lui del tempo ogni giorno e quindi assimilerà immagini e situazioni di questo suo adattamento. Se ci pensate bene, quando voi non ci siete non sapete com’è il comportamento di questa persona estranea e l’ansia a volte sale nella preoccupazione della crescita di vostro figlio.