aggressività nei bambini
bambini telefonini

I bambini non devono usare i telefonini: creano dipendenza

bambini telefonini

No ai cellulari ai bambini. È questo il consiglio della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale. È davvero inutile salire in cattedra: è normale che i bambini giochino con il telefono di mamma e papà o che ne abbiano uno loro. Purtroppo viviamo in una società fatta di tecnologia e i bimbi non sono esclusi da questo costume. Detto ciò, non fa bene alla salute.

Bambino vivace

Come gestire i bambini troppo vivaci?

Bambino vivace

Ci sono bambini agitati e molto vivaci. Quante di voi, care mamme, devono fare i conti con un vero e proprio “Pierino la Peste”? E’ simpatico da morire, è anche molto intelligente, ma se non fosse che è nostro figlio, lo avremmo già strozzato. Ovviamente in senso figurato. È una fase della vita, poi passa. Intanto come si fa a gestire l’esuberanza di piccoli così? Non è semplice e soprattutto è molto faticoso.

Alcuni videogiochi rilassano i bambini

I videogame sono da sempre considerati molto divertenti, ma anche poco educativi. Inoltre, negli anni numerosi studi hanno dimostrato che producono effetti collaterali poco piacevoli: rendono i bambini più aggressivi e tolgono il sonno, ma c’è di più. Influenzano anche lo stimolo della fame. Un nuovo studio mette in luce un nuovo aspetto. Secondo due ricercatori della Ohio State University (Usa) alcuni videogiochi aiutano i più piccoli, ma anche gli adulti, a rilassarsi e a essere un po’ più gentili.

Bambini e armi da fuoco: sgomento negli Usa

Tragedia sfiorata a Houston, in Texas. Tre bambini, due di sei ed una di cinque anni sono rimasti feriti da un colpo da arma da fuoco partito accidentalmente da una pistola che un bimbo nascondeva nello zainetto. E’ successo alla Ross Elementary School nella zona nord-est del capoluogo della Contea di Harris intorno le ore 11.00 durante la pausa mensa. Per fortuna il colpo non ha raggiunto nessuno, anche se dei frammenti hanno ferito in maniera non grave i tre bambini.

Analogo episodio, ma con diversa dinamica, è accaduto quasi un anno fa a Rodengo Saiano, in provincia di Brescia: un bambino di appena 3 anni ha puntato una pistola verso la madre esplodendo un colpo ferendola. Anche in quel caso il bambino era a conoscenza del nascondiglio – tutt’altro che accessibile – dell’arma.

Bambini: quando picchiano gli altri

Succede spesso che, nonostante gli insegnamenti di mamma e papà, i bambini si lascino andare a comportamenti aggressivi verso gli altri. Questa aggressività, però, pur suscitando le preoccupazioni dei genitori, rappresenta una fase passeggera nel processo evolutivo del bambino del tutto normale. Atteggiamenti aggressivi, come il picchiare, l’urlare o il colpire degli oggetti, costituiscono, infatti, degli importanti strumenti attraverso cui il bambino manifesta i propri stati d’animo. Questo avviene soprattutto durante la prima infanzia ed in particolare verso i 2-3 anni, quando il bambino non sa ancora parlare bene ed esprimere verbalmente le proprie emozioni ed inizia a relazionarsi con gli altri. Con la conquista di una maggiore padronanza del linguaggio, l’aggressività fisica tenderà a diminuire, rimanendo, però, presente fino ai 5 anni di età.

Anche se i comportamenti aggressivi sono piuttosto comuni tra i bambini nei primi anni di vita e rappresentano uno strumento naturale di comunicazione, è bene che i genitori li tengano sempre sotto controllo per valutare eventuali anomalie e distorsioni nella loro normale evoluzione.

Il rispetto in famiglia, come insegnarlo al bambino

bambini che disturbano

Anche se la loro tenera età giustifica alcuni comportamenti “assillanti”, questo non significa che ai bambini debba essere permesso di interagire con gli adulti, mamma e papà per primi, nel modo che preferiscono. Alcuni atteggiamenti del bimbo vanno infatti arginati sia per evitare di “perdere il controllo” su di lui/lei, che per cominciare a trasmettergli la fondamentale nozione di “rispetto dell’altro”.

Quanto detto vale sia quando il bambino interrompe continuamente le vostre conversazioni telefoniche che quando chiede costantemente l’attenzione e la presenza della mamma. Vediamo quindi, caso per caso, qual è l’atteggiamento che è più opportuno adottare perchè il rapporto tra il bambino e la famiglia scorra il più serenamente possibile gettando, per altro, le basi per una personalità adulta più autonoma ed equilibrata.

Mi sembra però doveroso premettere che i consigli pratici che seguono, così come quelli che vi abbiamo già dato a proposito di comportamenti aggressivi e dannosi e di rispetto delle regole sociali, per essere efficaci richiedono molta fermezza sia da parte di mamma che da parte di papà; in altre parole, siate coerenti e non cedete.