I racconti del parto, La storia di Michela

sbadiglio neonato
Quando ho scoperto di essere incinta è stata una sorpresa! Io e mio marito ci provavamo da mesi, ma avendo smesso di prendere la pillola avevo praticamente il ciclo che mi durava tre settimane anziché cinque giorni! Poi partiamo per le ferie e la nausea e i malesseri li associavo all’aria condizionata e al cibo dell’albergo.

Tornata a casa mi decido di fare il test e… ero oltre la terza settimana!! I primi mesi sono stati bellissimi: a parte quella settimana in vacanza, non ho più avuto fastidi. Il pancione cresceva, è stato emozionantissimo sentire i primi piccoli movimenti del mio pulcino ed è in quel momento che realizzi che dentro di te c’è “qualcosa”, una vita, la mia vita!


Al quinto mese vengo ricoverata: perdite di sangue dovute alla placenta previa centrale posteriore…praticamente di tutto di più!e una volta tornata a casa la mia vita è diventata un trasferimento letto-divano, divano-letto. Stare in piedi era durissima, la pancia mi faceva male e diventava durissima ad ogni passo; anche solo andare in bagno era faticoso.

Ogni due settimane dovevo fare un’eco per tenere sotto controllo il tutto, comunque il mio piccolino stava bene e cresceva ed era quello l’importante! Alla fine mi diedero appuntamento per il tre di gennaio per decidere la data del cesareo, doveva comunque passare la 35sima settimana, quindi mi prospettavano il parto per il dieci.

Bene, passo il Natale insieme ai miei, l’ultimo dell’anno pure…mi sveglio il primo gennaio un po’ strana, ma, penso, forse son stata un po’ troppo seduta anziché sdraiata…mi metto tranquilla sul divano e mi rilasso. Ora di cena, vado a far pipì. .maledette perditine di sangue…non volevo esser ricoverata di nuovo ed ero incerta se dirlo a mio marito, stavo bene, per me non c’era motivo di andare all’ospedale!

Poi, vabbé, torno in cucina e faccio presente la cosa a mio marito…quello scatta subito in piedi,e sei ancora li? muoviti, ti prendo la giacca, tieni le scarpe, ho già preso la borsa..
Bon bon, dico io, tranquillizzati, ma cosa prendi la borsa che non serve!

Arriviamo in ospedale: mia moglie sta partorendo! Ma che partorendo, ho delle perditine ma niente di più…Vengo monitorata: in 45 minuti una contrazione ogni 5…e io non sentivo nulla!!!

Vengo portata a fare un’eco:Signora, il parto è in atto! PRONTO?!? è impossibile non sento niente, è troppo presto! In quella mi parte un’emorragia e non capisco più nulla. Mi ritrovo con dodici persone tra infermiere che mi spogliavano, ostetriche che mi infilavano aghi, anestesisti che mi spiegano che data la circostanza mi avrebbero portato non in sala parto ma in sala operatoria e che mi avrebbero fatto l’anestesia totale.

Mi fanno domande su domande, nel marasma do la mia data di nascita sbagliata, mio marito intanto lo avevo perso chissà dove..

Finalmente mi mettono su una sedia a rotelle per portarmi in sala..io pensavo solo al mio bimbo, chiss° se stava bene, non lo sentivo più muovere, continuavo ad accarezzarmi la pancia, volevo in un certo senso tranquillizzarlo.

Stefano è nato il primo gennaio alle 21.45 (praticamente in mezz’ora) alla 34 più 5; pesava 3,284 chili. Ha fatto due giorni in incubatrice e altri due in culla termica. Era bellissimo, l’avevo fatto io!

Poi finalmente l’ho potuto prendere in braccio e… non c’è sensazione più bella di quando guardi per la prima volta tuo figlio negli occhi, lui che ti studia e sembra che ti voglia dire mamma, finalmente sei arrivata, dove sei stata? e dopo ti si addormenta sereno tra le braccia.

Voi mi darete della stupida, ma sepete che mi stanno scendendo le lacrime? Non ho mai ripensato a quei momenti e ora che li ho messi per iscritto mi ha fatto un certo effetto.

Auguri a tutte le mamme, e un bacino e tutti i bimbi.

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