Scuola dell’infanzia: meglio le classi omogenee o quelle eterogenee?

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Ormai la scuola dell’infanzia è iniziata da più di un mese, gli inserimenti dovrebbero essere terminati e la classe in cui il nostro bambino è stato inserito ha ormai raggiunto il suo assetto definitivo. Da istituto a istituto però, in virtù dell’autonomia scolastica, la composizione delle classi può seguire due criteri opposti tra loro: le classi possono infatti essere omogenee per fasce d’età (tutti bambini di 3 anni nella prima classe, di 4 nella seconda e di 5 nella terza) oppure eterogenee (bambini di 3, 4 e 5 anni nella stessa classe).

Come sempre, ci sono opinioni divergenti in merito a quale sia la soluzione migliore, e mi piacerebbe aprire con voi una discussione in merito. Entrambe le soluzioni presentano pro e contro; vediamoli.

In una classe eterogenea la diversità e il confronto sono visti come fonti di arricchimento: i più piccoli infatti saranno stimolati e impareranno dall’esempio dei più grandi, mentre questi ultimi si sentiranno responsabilizzati dall’accudimento dei più piccoli. Molto spesso, infatti, ad un “grande” viene affidato un “piccolo” da seguire, aiutare e, vista la ben nota carenza di personale addetto, a volte anche accompagnare in bagno (ma questo è un altro post).

D’altra parte, se le insegnanti non sono brave ad organizzare le attività didattiche in maniera differenziata, i grandi potrebbero essere penalizzati dalla presenza dei piccoli e quindi annoiarsi, oppure potrebbero essere i piccoli ad essere “messi da parte” nel momento in cui i grandi devono svolgere attività che loro non sono in grado di affrontare (es. prelettura,  prescrittura, etc.).  È  inoltre importante che la formazione della classe sia “bilanciata” tra le tre età, per non  creare squilibri a livello didattico o di socializzazione.

La classe omogenea offre il vantaggio di avere tutti bambini più o meno allo stesso livello di sviluppo, sia dal punto di vista fisico che intellettuale, per cui le attività saranno ritagliate sulle esigenze di quella determinata fascia. D’altra parte, una classe omogenea di 25-28 bambini di tre anni con una sola maestra (massimo due nelle ore di compresenza) è davvero difficile da contenere, mentre una presenza equilibrata di piccoli/medi/grandi può rendere più semplice la gestione quotidiana della classe.

E i vostri bambini, che tipo di classe frequentano alla scuola materna? Quali sono, secondo voi, i vantaggi e gli svantaggi delle due alternative?

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