Riposi per le neomamme, le nuove modalità di invio dell’INPS

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Cambiano le modalità di richiesta per i riposi delle neomamme: lo comunica l’INPS spiegando che da questo momento in poi avanti per la richiesta dei permessi per allattamento sarà necessario utilizzare principalmente la modalità telematica.

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I permessi pertanto potranno essere richiesti tramite il sito dell’Istituto o contattando il numero verde INPS o rivolgendosi a un patronato sempre ovviamente per chiedere un’alternativa al congedo parentale. I riposi per allattamento consentono alla lavoratrice madre di rientrare a lavoro una volta che abbia concluso il congedo di maternità, ma con la possibilità di poter seguire un orario di servizio ridotto fino a quando il figlio non abbia compiuto il primo anno di vita. 

Nel dettaglio in base all’orario di lavoro, ha diritto a un certo numero di ore di permesso delle quali beneficiare ogni giorno: ad esempio è possibile beneficiare di 2 ore di permesso con 6 ore di part time posticipando l’entrata oppure anticipando l’uscita, ma la decisione su come poter fruire dei permessi dovrà essere presa in accordo con il datore di lavoro.

Nel caso in cui invece la neomamma sia impiegata part-time e lavori per meno di 6 ore al giorno sarà possibile poter disporre solamente di un’ora di permesso. E in caso di parto gemellare, i permessi raddoppiano: le due ore diventano 4 ore per chi lavora per almeno 6 ore al giorno, a 2 ore per chi invece segue un orario di lavoro ridotto. I permessi posso anche essere richiesti in caso di adozione, ma non sono mai cumulabili con il congedo parentale. Quindi per chiedere il permesso per allattamento la mamma dovrà rinunciare al congedo. Ma che cosa scegliere? A livello economico forse è più conveniente il riposo per allattamento visto che la lavoratrice percepisce l’intero stipendio all 30% dello stipendio e  solamente fino al compimento dei 6 anni di età del figlio.

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photo credits | think stock

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