Perché si smette di fumare in gravidanza? Ecco i rischi per il piccolo

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L’abitudine al tabagismo è nociva in ogni momento della vita, ma durante il delicato periodo della gestazione i suoi effetti si amplificano, agendo direttamente sul nascituro.

È fondamentale esplorare a fondo i pericoli legati all’uso di tabacco quando si aspetta un figlio e, non meno importante, la correlazione esistente tra il fumo e la difficoltà a concepire, un aspetto che dovrebbe spingere a smettere ben prima della gravidanza stessa.

fumare in gravidanza

Quali sono i rischi del fumo in gravidanza per il feto?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il fumo è una delle principali cause di complicazioni in gravidanza. Anche una singola sigaretta al giorno può influenzare negativamente lo sviluppo fetale. Quando si fuma, si inalano circa 4.000 sostanze dannose che entrano rapidamente nel circolo ematico materno, attraversano la placenta e raggiungono il feto tramite il cordone ombelicale.

Questa esposizione tossica riduce drasticamente l’apporto di ossigeno e nutrienti essenziali per il piccolo, con conseguenze immediate, spesso gravi, e purtroppo anche a lungo termine. Per il bambino, i pericoli includono un netto ritardo della crescita intrauterina (IUGR): il bambino tende a nascere con un peso inferiore alla norma. Maggiori sono i rischi di un parto prematuro, infatti le tossine aumentano significativamente la possibilità di nascita prima della 37ª settimana.

Non mancano poi i problemi respiratori e asma, per colpa del fumo si ha un danneggiamento dello sviluppo polmonare, rendendo il neonato più suscettibile a patologie respiratorie. Altro elemento da non sottovalutare assolutamente è come il fumo prenatale sia associato a un rischio maggiore della cosiddetta “morte in culla”. Infine si possono avere disturbi cognitivi e comportamentali durante la crescita.

I rischi per la mamma

I rischi per la mamma riguardano un aumento delle complicazioni come preeclampsia (o gestosi) e distacco della placenta. Incremento del rischio di aborto spontaneo. Difficoltà nel recupero e una ripresa più lenta nel periodo post-partum. È essenziale ricordare che anche l’esposizione al fumo passivo comporta le medesime minacce, rendendo indispensabile che anche i conviventi della gestante si astengano dal fumare in sua presenza.

Queste situazioni di rischio spingono molte donne a smettere di fumare durante il periodo della gravidanza, ma chiaramente bisognerebbe farlo a prescindere dall’intenzione di iniziare un percorso genitoriale. Infatti il danno da tabacco si estende anche alla capacità di concepire. Nelle donne, nicotina e altre tossine alterano l’equilibrio ormonale, riducendo la qualità degli ovociti e aumentando il rischio di infertilità.

Negli uomini, il fumo danneggia la motilità e la qualità degli spermatozoi, potendo anche provocare disfunzione erettile. Smettere di fumare, dunque, prima di mettersi alla ricerca di un figlio non solo migliora le probabilità di concepire, ma pone anche le basi per una gravidanza più serena e la nascita di un bambino in salute.

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