Osteopatia, è utile in età pediatrica?

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Cos’è l’osteopatia

Come forse già sapete, l’osteopatia è una medicina complementare che cura i disturbi scheletrici e muscolari del corpo umano. Si tratta di una modalità di trattamento non invasiva e priva di effetti collaterali dal momento che non si avvale di farmaci ma consiste in manipolazioni molto delicate del corpo eseguite da un professionista, l’osteopata appunto.

L’osteopatia è adatta ai bambini?

Data la delicatezza del metodo e l’assenza di effetti collaterali, l’osteopatia si addice ai piccoli pazienti e questo sin dai primi mesi di vita.

Quando il bambino può essere portato dall’osteopata?

L’osteopatia in campo pediatrico trova una moltitudine di applicazioni (dalle otiti ricorrenti ai disturbi del sonno e dell’apprendimento) ma il motivo per cui più di frequente i genitori si rivolgono all’osteopata sono le conseguenze dei traumi da parto. Al momento della nascita possono infatti verificarsi degli eventi (travaglio lungo e difficile, presentazione podalica del feto, parto gemellare, estrazione con ventosa) che potrebbero alterare la forma del cranio del bambino con conseguenze spiacevoli sul suo benessere: rigurgiti, difficoltà di suzione, anomalie di natura estetica e posturali.

In cosa consiste l’intervento dell’osteopata?

Il trattamento osteopatico per i disturbi su indicati consiste in piccole e delicate pressioni in punti precisi del cranio e della colonna vertebrale. L’osteopata interviene dopo aver condotto una valutazione globale del bambino, non solo a livello muscolare e scheletrico ma anche a livello neurologico e comportamentale. Si tratta di un approccio olistico che attraverso l’intervento sul corpo è in grado di ridare al piccolo l’equilibrio strutturale e psichico.

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