Il latte ipoallergenico non elimina il rischio di sviluppare allergie da adulti

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Bambini sempre più allergici e iniziano ad aver a che fare con questi problemi già da piccolissimi, quando sono ancora in fasce. Per prevenire il problema, spesso si sceglie la strada del latte ipoallergenico. Secondo un recente studio dell’Università di Melbourne (Australia) questa soluzione non elimina il rischio di sviluppare allergie da adulti.

Insomma fa bene a breve termine, ma non dà alcuna garanzia sulla lunga distanza. Perché è stata elaborata quest’analisi? Prima di tutto perché c’è un gruppo di esperti convinto che il latte ipoallergenico sia meglio di quello vaccino. Ovviamente parliamo della somministrazione dopo l’allattamento al seno.

I test hanno coinvolto 620 bambini di 6, 12 e 24 mesi. Sono stati sottoposti a dei test allergologici ogni sei mesi ed è emerso che il latte ipoallergenico non è efficace nel prevenire le allergie. Adrian Lowe, che ha guidato lo studio, ha così commentato il lavoro svolto con i suoi colleghi:

Nel nostro studio, la formula ‘ipoallergenica’, se confrontata con il latte vaccino non ha mostrato alcun effetto benefico nella prevenzione dell’eczema infantile, dell’asma o della febbre da fieno fino ai sette anni di età. Le famiglie i cui membri presentano un elevato rischio di allergie, dovrebbero pertanto essere incoraggiate ad allattare al seno i figli.

Insomma, ancora una volta, torna l’unica teoria per adesso verificata: l’allattamento al seno è l’unico che permette al bambino di sviluppare un sistema immunitario tale da proteggere il bambino da malattie future, anche da eventuali crisi allergiche.

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