I bambini mangiano troppi zuccheri, ecco i risultati del sondaggio britannico

Spread the love

Parlarne adesso, in piene festività natalizie e ad un giorno dall’Epifania, non dovrebbe sorprenderci: sono settimane che non facciamo altro (e con noi i nostri figli) che mangiare dolci e schifezze in quantità industriali. Eppure il risultato di questo sondaggio, condotto nel Regno Unito e commissionato dal Governo, potrebbe lasciare a bocca aperta. Da quanto emerso, i bambini di cinque anni mangerebbero in un anno lo stesso loro peso tradotto in zuccheri.

 

bambini mangiano troppi zuccheri, ecco risultati sondaggio britannico

Nello specifico ogni bambino inglese di 5 anni mangerebbe (tra caramelle, cioccolatini, merendine e quant’altro) l’equivalente del suo peso in zucchero, che in media si aggira intorno ai 22 chili. Tale quantità, come è facile dedurre, non solo è veramente eccessiva, ma equivale a ben tre volte di più quella ritenuta accettabile da nutrizionisti ed esperti del settore.

Il sondaggio, i cui risultati sono pronti a fare discutere, è stato rivolto ai genitori di 3.400 bambini di 5 anni di età. A conti fatti, quindi, si è scoperto come mamme e papà britannici tendano a fare “ingozzare” i propri bambini con una serie di alimenti non solo inutili ma allo stesso tempo ed alla lunga dannosi per la salute dei loro figli, con annesse conseguenze spiacevoli: ad iniziare dal sovrappeso e dall’obesità per continuare con carie e problemi ai denti in generale.

Non è un caso che oggi, nel Regno Unito, si stimi un considerevole tasso di obesità infantile. E’ tempo di correre ai ripari: l’intento del Governo, che si è messo già all’opera, è quello di promuovere acquisto e consumo di alimenti sani, per una alimentazione adeguata, equilibrata e ricca di tutti i nutrienti di cui un bambino abbia bisogno per il proprio benessere psicofisico. A tale scopo è in arrivo anche una app per smartphone che permetterà agli utenti di monitorare il numero di calorie presenti negli alimenti di consumo quotidiano e non solo.

Photo Credit | Thinkstock

Lascia un commento