Diritti delle donne e maternità

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La donna ha il grande dono di poter regalare la vita, ma non sempre tale sua unicità le viene riconosciuta e tutelata. E’ stata spesso e continua ad essere discriminata, specie per ciò che concerne l’ambiente lavorativo, all’interno del quale è frequentemente vittima di ingiustizie. Ecco perchè la donna che aspetta un bambino così come la neo mamma deve essere a conoscenza dei propri diritti, che le garantiscono così la possibilità di farli valere. Il periodo della maternità, nello specifico, viene trattato dal codice civile nella parte dedicata ai rapporti di lavoro subordinato. Dallo stato di gravidanza derivano però non solo diritti, ma anche doveri, in capo alla donna.

Diritti delle donne e maternità

Uno dei diritti principali riguarda la corresponsione, durante il periodo della maternità, della retribuzione o di una indennità sostitutiva per il periodo di assenza dal lavoro. La donna ha altresì diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro: esso si estende dalla gestazione al compimento del primo anno di età del figlio. Il momento a partire dal quale si fa coincidere l’inizio di tale periodo è, per legge, 300 giorni prima la data presunta del parto. A partire da tale momento, e fino alla fine della maternità, dunque, il datore di lavoro ha il divieto di licenziare la lavoratice, indipendentemente dal fatto che egli sappia o meno dello stato interessante.

Ancora, durante il periodo gestazionale, le donne in dolce attesa non possono essere adibite a tutte quelle mansioni che comportino rischi per la salute propria e del proprio bambino o che si rivelino essere troppo pesanti per la stessa. Nel caso in cui la maternità sia a rischio è previsto un congedo anticipato su accertamento da parte del servizio ispettivo. La lavoratrice ha altresì diritto ad un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che si estende dai due mesi precedenti la data presunta del parto ai tre successivi la nascita del bambino. E’ previsto un ulteriore periodo di astensione, questa volta facoltativa, della durata di 6 mesi. Infine, durante il primo anno di vita del bambino alla madre (o al padre) spettano dei permessi giornalieri, di durata variabile in base all’orario di lavoro, totalmente compensati dall’INPS.

Photo Credit | Thinkstock

 

 

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