Le bugie sono tappa della crescita del bambino e non vanno punite

Spread the love

Le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo, come quello di Pinocchio. Quante volte abbiamo detto al nostro bambino che non bisogna mentire, che la verità viene prima di tutte e quante volte lo abbiamo detto anche qui, tra noi mamme. Tutto verissimo. Peccato solo che questo 2014 si conclude con una teoria che mette in dubbio questa nostra certezza.

bugie-bambini

Uno studio canadese, pubblicato sul Journal of Experimental Child Psychology, e condotto su bambini dai 4 agli 8 anni, sostiene che non solo i bimbi che dicono bugie non devono essere messi in castigo, ma che le bugie sono una tappa fondamentale della crescita. Durante una ricerca sono stati messi in una stanza da soli alcuni bambini ed è stato chiesto loro di non sbirciare un giocattolo che emetteva suoni dietro un tavolo.

Risultato? Oltre i due terzi di loro lo ha guardato e oltre i due terzi di chi ha guardato, ha mentito (se non incoraggiato a dire la verità). Le prime bugie, mediamente, iniziano verso i due anni. Questo step è una tappa evolutiva fondamentale. Il primo tipo di bugie che imparano sono la negazione di aver fatto qualcosa di sbagliato. Poi, verso i tre anni, iniziano anche le bugie a fin di bene ovvero quelle per non dispiacere gli altri, ma anche per trarne vantaggio. Victoria Talwar, una delle autrici, ha commentato:

La morale della favola è che la punizione non promuove il racconto della verità. Anzi, la minaccia di punizione può avere l’effetto contrario, riducendo la probabilità che i bambini dicano la verità quando incoraggiati a farlo.

Insomma, le bugie non vanno punite, semmai si può spiegare al bambino che almeno con mamma e papà non c’è bisogno di mentire. Resta comunque, distinguere il vero e il faso a proprio piacere, sintomo di intelligenza. I bambini piccoli mentono mentre maturano a livello cognitivo e sociale. Non è una cosa così scontata.

Photo credits | Shutterstock / Andrei Zveaghintev

Lascia un commento