I bambini di Haiti, il colera a un anno dal terremoto

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Abbiamo visto tutti in questi giorni le sconcertanti immagini di Haiti. Rimanere indifferenti è impossibile, soprattutto davanti alla constatazione che ad un anno di distanza (l’anniversario cade proprio oggi) dal terremoto che l’ha devastata un milione di persone vivono ancora tra le macerie, nelle strade e nelle piazze trasformate in veri e propri campi profughi. Moltissimi di questi sono bambini a cui manca tutto: cibo, acqua, assistenza sanitaria. Altro che giochi!

E come se non bastasse il terremoto e l’uragano Thomas, adesso sulle loro vite già straziate si è abbattuta l’epidemia di colera che ha già fatto oltre tremila vittime. I corpi lasciati alla pietà di chi si batte con fatica per dare loro una sepoltura dignitosa. Intanto gli aiuti promessi dalla Conferenza dei donatori (dieci miliardi di dollari) sono già stati stanziati ma solo il 15% di questi è stato utilizzato perchè, pare, la situazione politica del paese è ancora troppo instabile per garantire che vengano utilizzati adeguatamente.

Nel frattempo però gli stenti e il colera continuano a falcidiare la popolazione; unica via di uscita forse le donazioni di privati (noi) provenienti da tutto il mondo a sostegno delle molte associazioni umanitarie giunte in soccorso della popolazione terremotata. I modi per fare una donazione in favore dei bambini di Haiti sono tanti; se volete unirvi anche a voi al coro di chi non resta indifferente (anche se questo purtroppo non ci farà sentire meno impotenti), ecco alcuni riferimenti che possono interessarvi:

Save the children;

Unicef;

Medici senza frontiere.

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