Terapie intensive neonatali, aumentata la possibilità di accesso dei genitori

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A seguito della sottoscrizione del documento “Promozione dell’uso del latte materno nelle Unità di Terapie Intensive Neonatali e accesso dei genitori ai reparti”da parte della Società Italiana di Neonatologia, il TAS e Vivere Onlus, la SIN si impegnerà a favorire la presenza, presso tutte le TIN, dei genitori e delle mamme in paricolare, al fine di garantire, fin da subito e con costanza, l’allattamento al seno ed il contatto fisico con il proprio bambino, entrambi fondamentali per ciò che concerne la salute dei neonati sottoposti a tali terapie.
Terapie intensive neonatali, aumentata la possibilità di accesso dei genitori

Del resto sono numerose le ricerche e gli studi in merito i quali provano che il rapporto di contiguità tra i genitori e il proprio bimbo all’interno delle strutture ospedaliere esplichi degli effetti benefici sul benessere psic- fisico del neonato, senza contare il fatto che, nel caso di neonati prematuri l’allattamento al seno risulti essere di fondamentale e primaria importanza. Tale alimentazione non fa altro che andare a colmare le lacune immunologiche riducendo il rischio di insorgenza di patologie intestinali gravi e di numerose infezioni.Così che, la presenza fisica e costante della mamma presso le strutture all’interno delle quali il bambino si trovi in cura fa si che diventi possibile l’alimentazione con latte materno, dapprima attraverso gli appositi sondini, poi direttamente al seno. Ma i vantaggi della presenza dei genitori nell’ambito delle terapie intensile neonatali non finisce quì: essendo la madre presente sul posto potrà usufruire della spremitura del latte materno ed ottimizzarne la produzione ed il mantenimento.

Da non sottovalutare, infine, anche i benefici a carico di mamme e papà con bimbi così piccoli ricoverati in ospedale: la possibilità di stare loro vicini contribuisce ad attenuare ansie e paure legate alla salute del proprio bimbo. Per approfondimenti: Perché è importante il latte materno ai piccoli nelle terapie intensive neonatali.

Photo Credit | Thinkstock

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