Progetto Ninna-ho, per non abbandonare i neonati

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Diventare mamma è, per una donna, un’esperienza unica e meravigliosa. Accade, però, che alcune circostanze negative, come disagi sociali ed economici, minino la gioia della maternità, spingendo la donna a compiere un gesto estremo e disperato come l’abbandono del proprio figlio o, peggio ancora, l’infanticidio. Dietro questi drammi ci sono motivazioni disparate e complesse e donne di ogni nazionalità, età e livello sociale. In Italia, nonostante la normativa vigente consenta ad una donna il diritto di partorire in anonimato e a non riconoscere il proprio bambino, la cronaca è piena di storie di abbandoni e infanticidi. Per cercare di prevenire ed evitare queste situazioni drammatiche, è nato il Progetto Ninna-ho.

Cosa è il progetto Ninna-ho?

Si tratta di un progetto sostenuto dalla Fondazione Francesca Rava e da KPMG Italia con il patrocinio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e della Società Italiana di Neonatologia. Ninna-ho si rivolge a tutte le madri, italiane e straniere, che per problemi economici, sociali o psicologici non possono prendersi cura del proprio bambino.

Nello specifico, il progetto prevede:

  • la possibilità per le donne di esercitare presso specifiche strutture ospedaliere il diritto a partorire in completo anonimato;
  • la tutela dei neonati;
  • una campagna di informazione sui diritti della donna e sulla tutela delle madri e dei bambini;
  • l’installazione presso alcuni ospedali di particolari culle termiche e di tutti i dispositivi ad esse collegate.

Le culle termiche sono delle piccole strutture in cui le madri possono lasciare, in completa sicurezza e anonimato, i loro neonati di cui non possono occuparsi. Sono dotate di dispositivi interni ed esterni che ne facilitano l’utilizzo da  parte delle mamme e dal pronto intervento medico. In linea di massima, le culle vengono collocate negli ospedali in luoghi appartati ma facilmente raggiungibili.

Come funziona la culla termica?

La donna che intende lasciare il proprio bambino in ospedale, una volta individuata la culla termica deve premere un pulsante per far alzare una tapparella che nasconde la culletta e adagiare il neonato nella culla. A questo punto, la tapparella si chiude immediatamente e il neonato viene ricoverato e si avvia il procedimento di adozione.

Attualmente le culle sono in dotazione al Policlinico Federico II di Napoli, all’ospedale del Ponte di Varese, all’ospedale Careggi di Firenze e alla Clinica Universitaria di Parma. Sono previste installazioni di culle termiche anche in altre città italiane.

Per maggiore informazioni consultare il sito www.ninnaho.org

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