La placenta, cos’è e come funziona

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placentaPer molte donne in gravidanza la presenza e la funzione della placenta viene data per scontata, ma in poche sanno davvero cos’è e ne conoscono tutte le caratteristiche. E tu? Sai tutto di questo organo fondamentale per te e per tuo figlio?

La placenta è l’organo deputato agli scambi tra te e tuo figlio
: inizialmente l’embrione è costituito solo da poche cellule e si nutre per diffusione, cioè le sostanze nutritive entrano a contatto diretto con le cellule dell’embrione. Successivamente l’embrione cresce e sviluppa la sua circolazione: a partire dalla quarta settimana di sviluppo embrionario (sesta settimana di gravidanza) inizia a battere il cuoricino, che pompa il sangue verso la placenta.

La placenta ha la forma di un disco, che aderisce alla parete dell’utero: al suo interno entrano da un lato i vasi materni, dall’altro i vasi fetali. Non c’è contatto diretto tra il tuo sangue e quello fetale, ma il passaggio delle sostanze nutritive e dell’ossigeno avviene attraverso una sottile membrana, detta “barriera placentare“. Essa infatti ha il compito di filtrare e “scegliere” le sostanze che passano da te al feto, e dal feto a te: verso il feto arrivano ossigeno, zuccheri, proteine e lipidi, il feto rende a te anidride carbonica e sostanze di scarto. La placenta però non riesce a bloccare tutte le sostanze nocive che le arrivano, ecco perché in gravidanza devi fare attenzione ai farmaci, al fumo e ai virus, batteri e parassiti. Inoltre la placenta funziona anche come produttrice di alcuni ormoni necessari per la gravidanza come ad esempio gli estrogeni e il progesterone.

La posizione della placenta, anteriore, posteriore, fundica, o laterale, dipende dal punto in cui avviene l’impianto dell’embrione e non influisce in nessun modo sulla modalità del parto. In alcuni casi può accadere che la placenta si impianti troppo vicino al collo dell’utero e mano mano che la gravidanza prosegue lo ostruisce creando problemi nel momento del parto. Questa patologia si chiama placenta previa.

Il miglior parametro per verificare il buon funzionamento della placenta è senz’altro la crescita fetale: se questa rientra nei parametri delle tabelle di accrescimento senza dubbio la placenta assolve al suo compito. Nel caso di un ritardo di crescita del feto invece sarà bene valutare attraverso una flussimetria l’arteria ombelicale e le arterie uterine per verificare gli scambi madre-feto.

Il grado placentare invece esprime l’aspetto della placenta e lo troverai specificato nei referti delle ecografie: il grado si distingue in numeri da 0 a 3:  0 è la placenta con aspetto omogeneo, 3 la placenta con calcificazioni, la cosiddetta placenta invecchiata. Una placenta di grado 3 al termine della gravidanza è normale se invece si presenta molto tempo prima può essere sintomo di ritardo di crescita.

Durante la gravidanza può accadere che si verifichi un distacco della placenta, un evento che può mettere a rischio la tua salute e quella del tuo bambino se non si interviene rapidamente. Il distacco si manifesta clinicamente con dolore addominale ed emorragie, per questo se dovessi avere dolori particolarmente forti o perdite di sangue abbondanti è bene che ti rechi in ospedale.