Spermatozoi creati in vitro, forse una soluzione per l’infertilità

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Arriva dalla Francia ed è una notizia che potrebbe fare sperare molti. Ai laboratori della Kallistem si dovrebbe il merito di avere creato il primo spermatozoo in provetta. Si tratta di un notevole passo in avanti nel campo delle sperimentazioni, nell’ambito delle quali, fino ad ora, si era arrivato al passaggio immediatamente precedente, ovvero quello riguardante lo spermatide.

Spermatozoi creati vitro forse soluzione infertilità

Lo spermatozoo, come sappiamo, è la cellula gametica maschile degli animali la quale, raggiungendo il gamete femminile, lo feconda durante la riproduzione sessuale anfigonica. Da tale unione deriva lo zigote, ovvero la prima cellula diploide, la quale sarà sottoposta ad una serie di divisioni mitotiche e si svilupperà in embrione. Il Centro di ricerca francese, in sostanza, avrebbe creato, a partire dal tessuto prelevato dai testicoli di un uomo sterile dei gameti utili alla procreazione.

Il traguardo raggiunto potrebbe avere dei risvolti positivi in molti ambiti, dalla soluzione di casi di infertilità maschile non trattabili in altro modo alla preservazione della fertilità dei bambini sottoposti a terapie “pericolose”, prima fra tutte la chemio.

Come afferma Isabelle Cuoc, presidente della Kallistem, i primi centri presso i quali potere essere sottoposti a tale tecnica dovrebbero arrivare entro cinque anni. Si tratta di una scoperta rivoluzionaria, così come conferma il professor Antonini, Urologo e Andrologo presso il Policlinico Umberto I di Roma, che potrebbe aiutare 120.000 uomini in tutto il mondo colpiti da sterilità apparentemente incurabile.

Prima, però, di considerare archiviato il problema dell’infertilità maschile si dovrà attendere. Gli studi in atto prevedono una serie di fasi che dovranno essere superate prima di poterlo affermare con certezza. Nel frattempo, gli spermatozoi in oggetto verranno conservati in azoto a -196° C.

La notizia, comunque, al momento è legata al solo comunicato stampa rilasciato dalla Kallistem la quale ha brevettato la tecnica. Si attendono conferme che arriveranno dalle successive fasi di sperimentazione.

Photo Credit | Thinkstock

 

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