Prevenzione dei traumi dentali in età evolutiva, le linee guida

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Quando si ha un bambino in casa tutto potrebbe diventare un pericolo: l’incidente è dietro l’angolo anche per il rischio concreto di traumi dentali, un infortunio che spesso viene lasciato in secondo piano, ma che appare piuttosto diffuso e arriva a colpire dal 6,1% al 62,1% dei bambini in età prescolare e dal 5,3% al 21% in età scolare.

Tutto potrebbe causare un trauma dentale, dalle scale ai pavimenti bagnati, da una semplice passeggiata in bicicletta al monopattino fino all’apparentemente ciuccio e dito in bocca.

bambine nuoto, sport

Per poter affrontare al meglio l’emergenza, arriva la guida per la prevenzione dei traumi dentali in età evolutiva, pubblicate sul sito del ministero della Salute che offre una panoramica su come orientarsi.

È bene fare attenzione a lesioni del genere che possono causare la lacerazione della mucosa e la rottura del dente fino alla frattura della mandibola.

Nel caso in cui il dente si rompa o esca fuori, è bene conservarlo perché sono piuttosto alte le probabilità di poterlo reimpiantare se venga conservato al massimo 2-3 ore in soluzione fisiologica, latte o saliva.

Nella prima infanzia, l’inizio della deambulazione è il momento più frequente per i traumi dentali, ma sono altrettanto a rischio cadute i bambini obesi e quelli che hanno l’abitudine di succhiare il pollice o il ciuccio. A scuola invece i traumi più frequenti sono causati da qualche cattiva abitudine come mordere la penna, litigare e cadere durante le attività sportive e ricreative.

Le linee indicano che nelle scuole dovrebbero esserci sempre presidi di primo soccorso per intervenire il prima possibile e negli sport è bene prestate attenzione ad alcuni sport più a rischio per i traumi dentali rispetto al altri, come pallacanestro, pallavolo, calcio, rugby, equitazione, nuoto, ginnastica artistica o la bicicletta, skateboard, monopattino o pattini. Indicato utilizzare caschi, paradenti o maschere facciali.

In ogni caso fino a 14 anni l’ambiente più rischioso è il soggiorno, dove si verifica il 74,6% degli incidenti.

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photo credits | think stock

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