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Bonus bebè, come inviare la domanda via app 

 

C’è tempo fino a oggi, 13 giugno per poter effettuare la richiesta del Bonus bebè, in particolare per i figli nati o adottati dal 1 gennaio al 15 marzo 2019. 

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Lo ricorda l’INPS con la circolare Inps 85/2019 spiegando che la richiesta deve essere necessariamente presentata all’Istituto di Previdenza Nazionale entro oggi, pena la decadenza del diritto alla percezione del bonus. 

E se volete velocizzare la richiesta, è anche possibile inoltrare la domanda tramite l’App INPS Mobile. 

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Bonus Bebè, le novità inserite nel decreto crescita 

Bravo il ministro Fontana sulla famiglia, finalmente risposte concrete. Annunceremo, come Lega, un altro impegno che manterremo entro l’anno per tanti italiani in difficoltà. 

Scrive in una nota il Ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini commentando gli emendamenti presentati al Decreto Crescita del Ministro (leghista) della famiglia Lorenzo Fontana a sostegno del rilancio della natalità e dell’incremento demografico. 

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Le novità sono state inserite nel Decreto Crescita il bonus viene potenziato e ampliato per coprire i redditi Isee fino ai 35mila euro. 

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Lombardia, bonus bebè di 1500 euro per ogni figlio

Un contributo pari a 1.500 euro per ogni figlio atteso e da moltiplicarsi in caso di parto gemellare e che può essere richiesto anche nel caso di un’adozione: il nuovo bonus bebè viene messo a disposizione dalla Regione Lombardia fin dal mese di gennaio. 

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Il nuovo contributo viene erogato alle famiglie che siano in possesso di specifici requisiti: per richiederlo è necessario avere un Isee non superiore ai 22 mila euro.

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Ministro Fontana, nuovo bonus bebè e 20% di aumento dal secondo figlio

Dovrebbe tornare anche per il 2019 il bonus bebè, ma in veste del tutto rinnovata. 

Ad annunciare il nuovo bonus bebè il Ministro della Famiglia Lorenzo Fontana illustrando gli emendamenti alla manovra della Lega e del governo depositati in commissione Bilancio alla Camera. 

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Il nuovo bonus bebè previsto per il 2019 dovrebbe avere a disposizione un finanziamento da 444 milioni utili per rinnovare il bonus bebè che è in scadenza alla fine dell’anno in corso. 

Non solo: ci sarebbero anche delle novità oltre alla conferma del bonus. Prevista infatti una maggiorazione dell’assegno del 20% per ogni figlio successivo al primo ha voluto annunciare il Ministro che ha anche spiegato che ci sarà introduzione di due fasce di reddito: la prima sarà fissata a 7mila euro e la seconda verrà fissata da 7 a 25mila euro relativamente agli assegni delle famiglie. 

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Bonus bebè, stop dal 2019

Stop al bonus bebè dal 2019: dal prossimo anno l’assegno di natalità non è stato rinnovato visto che la norma in merito non è contemplata nella legge di Bilancio per il 2019. 

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Il sostegno alla nascita dei figli, 960 euro che venivano erogati mensilmente in base all’Isee, ma senza proroga o rinnovo per i nati da gennaio in poi non è più  prevista per l’anno prossimo: la  misura in effetti era stata rinnovata solo per l’anno 2018 dopo essere stata introdotta con la manovra nel 2015. 

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Bonus bebè, riconfermato per il prossimo triennio

Sparito improvvisamente dalla legge di bilancio 2018, il Bonus Bebè torna e viene riconfermato anche per il prossimo triennio come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 83 del 10 Aprile 2015.

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Siamo molto soddisfatti perché Alternativa popolare ha vinto la sua battaglia sul bonus bebè. Uscito dai radar della legge di Bilancio, invece sarà integralmente rifinanziato per il prossimo triennio. 

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Bonus bebè, ancora ritardi nell’erogazione

Per il momento il Bonus Bebè non è stato inserito nella Legge di Bilancio 2018: a meno che non spunti un emendamento all’ultimo momento (ci starebbe lavorando il Pd) pare che non sarà più disponibile a partire dal 1 gennaio 2018. Nonostante ciò, molti tra coloro che hanno presentato la regolare domanda degli 80 euro al mese (fino al compimento del terzo anno di vita del bambino) e in base al proprio modello Isee, non hanno ancora ricevuto alcun tipo di assegno.

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Il bonus, erogato dall’Inps e pari a 1.920 euro all’anno alle famiglie alla nascita del figlio, dovrebbe essere accreditato a cadenza mensile, come aiuto economico per i neo genitori, ma i ritardi nell’erogazione dell’importo sono clamorosi.

Bonus bebé, la ministra Lorenzin vuole raddoppiare il contributo alle famiglie

Buone notizie per i futuri genitori: raddoppia il bonus bebè. Non è solo opera di generosità da parte dello Stato ma un’esigenza per far fronte al calo delle nascite. Le coppie che mettono al mondo un bambino riceveranno un assegno doppio di quello emesso oggi dall’Inps. Se poi decidono di dare al primo figlio un fratellino, avranno una cifra ancora superiore. Questa è l’idea di base del progetto che Beatrice Lorenzin che vuole inserire nella prossima legge di Stabilità.

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Bonus Bebè 2015, requisiti e come ottenerlo

E’ stato fortemente voluto dal premier Renzi e finalmente il 1 gennaio scorso è entrato in vigore: il Bonus bebè 2015 è una delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2015. Di cosa si tratta? Di un sussidio economico della somma di 80 euro che verranno corrisposti ogni mese  ai genitori (che siano in possesso dei requisiti previsti) dei bambini nati dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017.  Ma quali sono, nello specifico tali requisiti e come fare per ottenerlo? Il sussidio ammonta a 960 euro annui. Ne ha diritto chi presenti la relativa domanda all’INPS, sulla base della propria situazione Isee. In presenza di reddito basso il bonus raddoppia il suo importo. Esso viene erogato per i primi tre anni di vita del bambino, con la speranza che tale contributo possa venire esteso.

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Bonus bebé per le neomamme: 80 euro al mese per 3 anni dal 2015

Dal Governo Renzi arriva un’altra promessa e stavolta dovrebbe toccare il portafoglio delle future mamme. Domenica, durante un’intervista nel programma di Barbara D’Urso, il premier Matteo Renzi ha parlato della legge di Stabilità annunciando che le donne che avranno un bebè nel 2015 otterranno in busta paga un bonus di 80 euro.

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Mamme lavoratrici, dal 2013 arriva il bonus per asilo e baby sitter

In Italia una donna su quattro lascia il proprio lavoro dopo la nascita del primo figlio. Una tendenza abbastanza preoccupante che ci allontana dall’Europa e fa crescere a dismisura la disoccupazione femminile. Il governo Monti sembre deciso ad invertirla e ha preso proprio in questi giorni un provvedimento in tal senso: dal 2013 infatti le neo-mamme lavoratrici potranno usufruire di un bonus per il pagamento di asilo e baby sitter.

Fondo Nasko: in Lombardia bonus per le donne che portano avanti la gravidanza

La nascita di un figlio rappresenta per tutte le coppie un momento di immensa gioia ma anche di preoccupazioni sopratutto di ordine economico. Mantenere un figlio al giorno d’oggi, infatti, può essere molto costoso e sono numerose le spese che gravano sul bilancio familiare. Queste innumerevoli spese possono incidere negativamente sulla decisione di avere un figlio o, addirittura di proseguire la gravidanza. Per aiutare le famiglie, ed in particolare quelle più disagiate, le regioni ed i comuni si adoperano con diverse agevolazioni come bonus nuovi nati, assegni famigliari, etc..

La Regione Lombardia, in particolare, ha deciso di destinare dei fondi a sostegno delle donne che, nonostante le difficoltà economiche, scelgono di portare avanti la gravidanza. Nello specifico, la Regione Lombardia, ha istituito il Fondo Nasko che prevede un bonus mensile da 250 euro per le donne che rinunciano ad interrompere la loro gravidanza per motivi di ordine economico.

Palermo, bonus da 1000 euro per i nati tra gennaio e giugno 2010

Tutte le mamme e i papà lo sanno: mantenere un figlio al giorno d’oggi può essere molto costoso. Spesso, le innumerevoli spese che la nascita di un bambino comporta in una famiglia incidono negativamente sulla decisione di avere un figlio. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, e in particolare di quelle più disagiate, le regioni e i comuni si sono adoperati con diverse agevolazioni come bonus nuovi nati, assegni famigliari, etc.. La Regione Sicilia, e in particolare il Comune di Palermo, ha scelto di destinare fondi a favore di molti genitori che hanno deciso di mettere al mondo un bambino. Nello specifico, il Comune di Palermo ha messo a disposizione un bonus bebè, dal valore di 1000 euro, per i nati tra il 1 gennaio al 30 giugno 2010. Sono valide, ai fini dell’ottenimento del bonus, anche le adozioni. Può presentare domanda per la concessione del bonus bebè un genitore o, nel caso di impedimento legale di questi, un soggetto esercente la potestà parentale.

Ecco quanto costa un bambino nel primo anno di vita

spese bambino nel primo anno di vita

L’altra sera all’interno del TG5 ho sentito un servizio molto interessante e relativo alle spese che dei neo genitori devono sostenere nel corso del primo anno di vita del loro piccolo. Ebbene le cifre sono molto alte e in questi tempi di crisi probabilmente sono molte le coppie che (per il momento) accantonano proprio per questo motivo l’idea di allargare la famiglia.

Spulciando un po’ nel web ho trovato un’interessante inchiesta di Federconsumatori relativa proprio alle spese che si devono sostenere per mantenere un bambino nel suo primo anno di vita. Pensate che si va da un minimo di euro 5.828 ad un massimo di euro 12.988: cifre alte e che rispetto al 2008 sono aumentate rispettivamente del 4% e del 3%.

Subito dopo il salto due interessanti tabelle estrapolate dal sito Federconsumatori relative alle varie spese suddivise per tipologia.