Sono mamma di un bellissimo bimbo di 18 mesi nato dopo 15 ore di travaglio…ecco la mia storia! Il giorno previsto per il parto era il 10 gennaio ma io avevo le contrazioni preparatorie già dai primi giorni di dicembre…cosi che il 30 dicembre alle ore 20:30 mi si rompono le acque e scappo in ospedale. Lì mi visitano dicendomi che si erano rotte solo le acque laterali e che dovevo aspettare la dilatazione.
Premetto che abito in una città siciliana e che il mio parere in quanto a cordialità e assisitenza negli ospedali è pessimo….infatti mi hanno lasciato in una stanza da sola per più di 12 ore. Io gridavo e mi lamentavo che volevo l’epidurale ma le infermiere mi rimproveravano e mi dicevano di non gridare. Io chiedevo piangendo che facessero entrare mia madre nella stanza ma loro tutte indispettite neanche mi rispondevano…in piu’ la mia dottoressa di fiducia era in ferie natalizie e non si degnava neanche di rispondere al telefono.
Comunque dopo 15 ore nette un dottore di turno, forse dispiaciuto dalla situazione, decide di stimolarmi manualmente accellerando cosi la mia dilatazione: è stata una manovra piuttosto dolorosa ma necessaria poichè ero all’estremo delle mie forze. A questo punto mi dicono che è arrivato il momento di spingere, io quasi non ci credevo, e poi finalmente dopo 3 spinte e una bella episiotomia è nato mio figlio!
Bhè che dire…mi è rimasto un brutto ricordo e una brutta cicatrice ma in compenso ho il dono piu’ bello della mia vita!
Salve a tutte, mi chiamo Annalisa ed ho 28 anni, lo scorso 13 gennaio ho dato alla luce Sofia.la mia odissea ebbe inizio il 7 gennaio quando mi reco a l’ospedale Umberto primo di roma perchè avverto delle contrazioni, dopo la visita mi riferiscono che vogliono ricoverarmi ma in un altra struttura perchè il non c’era posto, così con l’ambulanza vengo trasportata presso la clinica Fabia Mater, dopo 3 giorni di analisi e controlli mi mandano a casa perchè secondo loro era ancora presto, anche se il giorno dopo ovvero 11 sarei arrivata allo scadere del termine, ed in effetti una volta tornata a casa mi si sono rotte le acque, così mi reco all’ospedale Sandro Pertini e li decidono di ricoverami ma aspettano 2 giorni prima di indurmi il parto perchè aspettavano che si mettesse in moto da solo il meccanismo del travaglio! il 13 gennaio esasperata convinco i medici ad indurmi il parto verso le 12 iniziano i dolori che crescono d’intensità lentamente dopo 7 ore decido di farmi fare l’epidurale, prima mi tocca litigare in sala parto con mio marito che non voleva firmare il permesso e poi con l’ostrica perchè secondo lei sarei riuscita a partorire anche senza analgesia,riesco a convincere l’anestesista e per 2 ore riprendo fiato! alle 21 arriva il personale del turno successivo, mentre svaniscono gli effetti dell’epidurale ormai non c’era piu il tempo per farmi un altra dose tutti si preparano e dopo 40 minuti di urla e un taglietto di 4 punti esce la testa di Sofia…qualche secondo ed è fuori completamente! è una pallina di 3 kg che mi guarda con la sua faccetta tutta sporca….e porta le manine alla bocca perchè dopo tutta quella fatica giustamente ha fame! una volta ricucita vengo portata in una stanzetta adiacente alla sala parto per circa 2 ore dove ho un emorragia che però si arresta facilmente……..una degenza orrenda nei giorni a seguire il personale infermieristico arrogante ed impreparato, tanto da voler fare a me una flebo destinata alla ragazza del letto accanto, per fortuna che mi sono opposta nonostante la loro l’insistenza! per non parlare di un altra che il giorno delle dimissioni mi ha costretto con la bambina in braccio e la valigia nell’altra mano e portare la culla al nido perchè non era compito suo riconsegnarla… per finire: nel pomeriggio del 30 gennaio a casa ho avuto un emorragia pazzesca, nel giro di 20 minuti ho perso un litro di sangue, vengo portata al pronto soccorso dell’ospedale San Andrea dove mi operano d’urgenza perchè rischio di perdere l’utero a causa di un pezzo di placenta dimenticato nel mio ventre!