Co-sleeping: fa bene ai bambini?

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Co-sleeping è un termine inglese che unisce le parole “co” (insieme) e “sleep” (dormire) e indica la condivisione del sonno e del letto tra genitori e figli. Per anni condannata da un certo tipo di educazione, questa abitudine ha sede nell’istinto umano ed animale (basti pensare ai tanti mammiferi che condividono usi e legami tipici degli umani) ed oggi è largamente supportata da parecchi specialisti e psicologi, che ne elencano i benefici. Nonostante stia lentamente riprendendo piede, non mancano i detrattori. Ecco perché abbiamo deciso di svelarne tutti i segreti, in modo da cercare di comprenderne le ragioni e gli eventuali vantaggi.

cosleeping

Co-sleeping: una buona abitudine o un vizio da eradicare?

Durante le prime settimane di vita del piccolo, la mamma e il bambino devono necessariamente dormire insieme, o per lo meno nella stessa stanza, per rendere più agevole l’allattamento durante le ore notturne. Terminato questo periodo, tuttavia, le convinzioni e le abitudini culturali della maggior parte delle persone inducono i genitori a optare per un allontanamento, in quanto dormire insieme provocherebbe nel bambino una mancanza di autosufficienza, le cui ripercussioni diverrebbero evidenti in età più avanzata. Ma è davvero così? Fa male al bambino dormire insieme ai genitori? Di recente, psicologi e pediatri di fama internazionale sono tornati sulla questione, affermando che tali convinzioni non sarebbero suffragate da alcuna evidenza scientifica. Inoltre, stando alle teorie dei sostenitori del co-sleeping, condividere il letto o la stanza avrebbe l’effetto opposto. Assecondare un istinto primitivo e naturale come dormire di fianco ai genitori non vuol dire incoraggiare un vizio, ma supportare un’abitudine in grado di garantire numerosi ed importanti benefici, tra cui la capacità di sviluppare un senso di indipendenza e sicurezza solido ed incrollabile.

I motivi per cui il co-sleeping fa bene

Prima di tutto, dormire insieme rassicura la mamma, che sa di avere il bimbo di fianco e di poter accorrere facilmente ai suoi richiami. Ma, soprattutto, rassicura il bambino stesso, che sente in maniera forte e costante la presenza della mamma e del papà durante un momento cruciale come lo sono le ore notturne. Una fiducia che col tempo non potrà che tradursi in maggior sicurezza e consapevolezza, poiché il bambino comprende che la mamma, anche quando non è fisicamente presente, è sempre pronta ad accorrere in caso di bisogno. La convinzione principale dei sostenitori della pratica è molto semplice e poggia su un assunto empirico: più al neonato viene offerta la possibilità di stare vicino ai genitori, più in futuro sarà capace di starsene per conto proprio, grazie alla fiducia di cui si è nutrito durante i primi mesi di vita. E più viene accolto il suo bisogno di dipendenza da piccolo, più facilmente riuscirà a diventare autonomo. Ecco di seguito una lista dei vantaggi più importanti tra quelli derivanti dal co-sleeping:

Sviluppo emotivo precoce del bambino, in grado di contribuire a renderlo un adulto equilibrato

Da grande, il bambino sarà meno ansioso e stressato

Miglioramento del cosiddetto “bonding”, ovvero la creazione del rapporto speciale che lega bambini e genitori e che nasce grazie al semplice contatto fisico

Secondo un numero crescente di pediatri, il co-sleeping favorirebbe uno sviluppo psicomotorio più rapido

Maggior comodità durante l’allattamento notturno

Miglior controllo e gestione dei risvegli notturni

I rischi del co-sleeping

Secondo una parte della letteratura scientifica, il co-sleeping avrebbe anche alcuni svantaggi, primo dei quali il rischio di provocare danni fisici al neonato durante il sonno. Di notte ci si muove spesso e non è impossibile schiacciare col proprio peso il piccolo. Inoltre, il bebè potrebbe finire con la testa sotto alle coperte e rischiare di soffocare o di andare in apnea. A tal proposito, meglio non esagerare con le coperte, ma optare per un pigiama bambino caldo, comodo e avvolgente. Per evitare tutto ciò, è necessario che i genitori seguano alcuni accorgimenti, utili ad evitare inutili rischi di schiacciamento o soffocamento involontario. Eccoli di seguito:

Innanzitutto, è fondamentale che i genitori decidano in maniera del tutto serena ed autonoma se optare o meno per il co-sleeping, valutando bene pro e contro e cercando di capire quale sia la scelta migliore per il bambino

Utilizzare sempre una sponda o una barriera laterale, che eviti al piccolo di cadere dal letto

Meglio non mettere il bebè tra i genitori, ma verso l’esterno, magari di fianco alla mamma, meno corpulenta del papà

Vale la pena utilizzare sempre un side-bed, ovvero una culla da affiancare al letto come se ne fosse a tutti gli effetti un proseguimento

Evitare coperte ingombranti e soffocanti e scegliere un pigiama bambino caldo e avvolgente

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