Pavor nocturnus nei bambini: come affrontarlo

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Il pavor nocturnus è un disturbo del sonno abbastanza frequente nei bambini. Esso è caratterizzato da risvegli bruschi durante la notte accompagnati da terrore e pianti inconsolabili. Differisce, ovviamente, dal semplice risveglio da un incubo in seguito al quale il bambino riesce comunque a svegliarsi e raccontare cosa lo abbia turbato prima di riaddormentarsi. In caso di pavor nocturnus, invece, accade che manifesti una certa difficoltà nel rispondere alle domande e non sappia spiegare il motivo della sua irrequitezza.

Pavor nocturnus bambini come affrontarlo

Il pavor nocturnus colpisce generalmente i più piccoli intorno ai 2-3 anni di età e si manifesta spesso a seguito di situazioni abbastanza stressanti. Si tratta di una problematica che, nei casi più ostinati, può protrarsi anche fino ai 10-11 anni. Ciò comporta per i genitori una comprensibile preoccupazione. Essi, spesso, non sanno come tranquillizzare il proprio bambino svegliatosi di soprassalto, in preda a tachicardia e sudore (tra i sintomi del terrore nel sonno): svegliarlo del tutto, sdraiarsi semplicemente accanto a lui? Abbracciarlo, coccolarlo, rassicurarlo come possibile?

Di fronte ad un brusco risveglio non allarmatevi: mantenete calma e tranquillità di fronte allo stato di ipereccitazione che, state certi, deriva proprio da tale disturbo. Non trasmettete la vostra preoccupazione al piccolo: vi basterà accarezzarlo con dolcezza per far si che poco alla volta si calmi. Evitate di toccarlo, strattonarlo o sollevarlo dal letto durante la crisi: potreste peggiorare la situazione. Non svegliatelo bruscamente dunque.

Dietro ad una crisi si cela con molta probabilità un avvenimento accaduto anche nella stessa giornata, che abbia potuto in qualche modo turbare il bambino. Sarà bene cercare di individuarne la fonte per evitare che possa nuovamente influenzare lo stato d’animo del piccolo portandolo ad un nuovo episodio di pavor nocturnus. Altre possibili cause sono da riscontrasi in stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, nello stimolo a dover fare pipì o anche nella predisposizione genetica.

Photo Credit | Thinkstock

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