Il nido lo pagano i negozi, ma siamo sicuri che sia così?

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sgabelli asilo nido

Leggo oggi una notizia davvero curiosa ed interessante: nei paesi di Tradate e Gornate Olona, in provincia di Varese, la retta dell’asilo nido può diminuire notevolmente, fino ad azzerarsi, grazie ad un accordo con i commercianti di zona.

In pratica, le famiglie acquistano nel negozio convenzionato e il negozio gira lo sconto direttamente al nido. I vantaggi dell’iniziativa, che va avanti già da un anno, sono sia per i genitori (che spendono meno o nulla), sia per i commercianti e gli artigiani locali sia, se vogliamo, per l’intera comunità, che ritrova un po’ di vita comune.

Voi cosa ne pensate? Io sono una fan della vita di quartiere. Nella città in cui abito, cerco di non macinare chilometri per fare la spesa, portare a scuola mia figlia, comprare il giornale. Il quartiere, in fondo, è una piccola comunità. Come lo sono anche molti paesi. Le prime considerazioni che ho fatto a proposito di questa originale iniziativa sono perciò tutte positive.

Poi, certo, ho cominciato a chiedermi: ma siamo sicuri che le famiglie risparmino? A volte negozi e negozietti hanno prezzi improponibili, tanto che le famiglie che difficilmente arrivano a fine mese sanno bene che l’unica salvezza sono i discount. Quindi, lo sconto è davvero conveniente rispetto al prezzo maggiore che vado a pagare su ogni tipo di merce?

D’altronde al piccolo commerciante non si possono chiedere di diminuire i prezzi, altrimenti chiude. Dunque come la mettiamo? Io trovo un po’ triste che non ci siano i comuni a finanziare il nido alle famiglie e trovo lodevole l’impegno dei cittadini per, come si dice usando un brutto termine, salvare capra e cavoli.

In linea di massima, se abitassi in zona, mi impegnerei nel valorizzare questo accordo tra famiglie e commercianti. Voi mamme che ne pensate? Come vi regolereste? Ci sono alcune di voi che stanno vivendo direttamente questa esperienza? Ci raccontate qualcosa?

Photo Credits: Thinkstock

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