La lombalgia in gravidanza

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Secondo recenti ricerche, l’80% della popolazione soffre di lombalgia, ovvero di un dolore che si localizza attorno alla zona lombare della colonna vertebrale; in gravidanza la possibilità di soffrire di questo disturbo è maggiore, e c’è pure la possibilità di risentirne anche dopo il parto. In genere, il dolore si presenta intorno alla diciottesima settimana di gravidanza, e raggiunge il culmine tra la ventiquattresima e la trentaseiesima settimana.

Non si può individuare una causa precisa ai dolori lombari in gravidanza, anche se di sicuro influisce l’aumento del volume e del peso dell’utero, nonché il cambiamento della postura per sopportare tale carico. Nel caso in cui compaia questo disturbo, la cosa migliore da fare è evitare uno stile di vita troppo sedentario, quindi, via libera alla ginnastica in acqua oppure a tecniche dolci per controllare il dolore; anche l’agopuntura può rivelarsi utile in questi casi.

Se il dolore fosse particolarmente intenso, oppure si propagasse anche agli arti inferiori, oltre a rivolgersi al ginecologo di fiducia, consultate un fisiatra, perché un’attività fisica non mirata potrebbe addirittura essere controindicata. Il fisiatra vi sarà d’aiuto anche se il dolore dovesse continuare nei mesi successivi al parto.

La lombalgia dopo il parto è, in genere causata, da anomalie nelle articolazione sacro-iliache, ovvero quelle che uniscono l’osso sacro con le due ossa iliache nella parte posteriore del bacino; queste articolazioni facilitano il passaggio del feto e quindi sono molto sforzate al momento del parto. Nel caso in cui queste articolazioni presentassero delle anomalie il fisiatra vi saprà indicare tecniche ed esercizi per tenere sotto controllo il dolore.

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