Donne detenute, ma artiste

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La Presidente del Lazio Renata Polverini si è impegnata insieme alle istituzioni a portare avanti un progetto già intrapreso dall’assessore di Milano Francesca Corso, regolando la situazione di molti bambini che minori di tre anni erano costretti a vivere con le madri detenute negli istituti penitenziari come il carcere di San Vittore.

La fondatrice si era così espressa:

l’espiazione della pena è un atto dovuto da un punto di vista sociale e da un punto di vista collettivo, però i bambini che c’entrano?

Da molti è stata considerata una brutalità, un grave disagio per il normale sviluppo psicofisico del bambino l’essere costretti a mangiare, bere, giocare, passare il tempo e insomma crescere in un luogo ove gli spazi sono ristretti, i colori sono grigi e l’atmosfera è assolutamente triste.

A partire da tali considerazioni si è sentita l’esigenza di istituire un luogo penitenziario con caratteristiche un pò diverse dai soliti e così è nata l’Icam, l’Istituto a Custodia Attenuata per Madri Detenute.

La struttura è immersa nel verde, pur avendo tutte le caratteristiche necessarie alla sicurezza, ha l’aspetto di una vera e propria casa accogliente e le agenti assistenti sono vestite in maniera comune, con un tipico aspetto da amiche o da persone di fiducia.

I Servizi Sociali poi, insieme ai responsabili dell’Asilo Nido di Milano, portano avanti importanti progetti, che vanno dalla scolarizzazione alla formazione professionale delle madri detenute, ma anche alla formazione dei loro bambini e alle attività ricreative e pedagogiche pensate appositamente per loro.

Un progetto di disegno artistico è nato negli ultimi mesi: le madri detenute hanno partecipato ad una sorta di concorso chiamato Illustrafiabe preparando disegni e illustrazioni per poter poi avere la possibilità di partecipare ad una mostra ospitata dalla Chiesa Rossa di Via San Domenico Savio a Milano.

Il Centro Cavalieri e il Dipartimento penitenziario del Ministero della Giustizia hanno incentivato così il lato artistico e creativo di donne e madri che hanno si sbagliato, ma devono anche essere messe in condizione di sviluppare la loro sensibilità e il loro spirito di responsabilità e partecipazione.

 

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