Bambini, il loro vocabolario è influenzato anche dagli indizi non verbali

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Bambini vocabolario influenzato indizi non verbali

Se pensate che la varietà del vocabolario dei bambini sia influenzato solo dalle parole imparate a scuola o scambiate con i genitori in casa, è vero, ma solo in parte: ad arricchirlo e migliorarlo una serie di indizi non verbali che consentono loro di riuscire a legare i termini all’ambiente ed alle situazioni che si trovano a vivere. In base ad una nuova ricerca i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” a contare nella varietà del ventaglio di parole utilizzate dai bambini ci sarebbe anche la qualità degli scambi scambi verbali effettuati con genitori, maestre e chiunque abbia a che fare con loro quotidianamente, oltre che la loro quantità.

Di fondamentale importanza, a quanto fanno sapere i ricercatori dell’Università di Chicago e della Drexel University a Philadelphia sono quindi gli indizi non verbali forniti dagli adulti soprattutto nella fase in cui il bambino inizia a pronunciare le sue prime parole. Questi si tramutano nella possibilità di associare all’ambiente circostante ed alle persone i nuovi termini. Inoltre da non sottovalutare il fatto che le parole imparate prima dell’arrivo a scuola costituiscano la base per l’arricchimento del vocabolario e delle abilità verbali dei più piccoli dall’età scolare in poi. Attenzione quindi a tutti quegli elementi che possano essercitare un quasiasi tipo di influenza in questa fase fertile e delicata.

La ricerca, condotta sull’interazione, registrata in appositi filmati, tra 50 adulti e dei bambini di età compresa tra i 14 ed i 18 mesi, di diversa appartenenza sociale, è stata condotta attraverso la visione delle suddette immagini, da un diverso gruppo di adulti i quali, di fronte i filmati in questione avrebbero dovuto indovinare, nel colloquio avvenuto con i bambini e basandosi solo sulle immagini prive di audio, i termini coperti da un beep. Conclusione della ricerca? I bambini esposti ad un maggior numero di stimoli non verbali, a distanza di 3 anni erano caratterizzati dal possesso di un vocabolario più variegato e completo.

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Photo Credit | Thinkstock

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