Bambini cardiopatici, al via la raccolta fondi per interventi chirurgici nei Paesi più poveri

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Bambini cardiopaticiPiccoli problemi di cuore. Sono numerosi i bambini che vengono al mondo con una cardiopatia congenita e purtroppo nascere in uno Stato o in un altro è quello che può fare la differenza. Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. ONLUS compie 20 anni. Conoscete quest’associazione? È nata a Milano nel 1993 e raggruppa medici e volontari, per dare una speranza ai bimbi cardiopatici.

Il lavoro di quest’ onlus è notevole: ha otto missioni operatorie cardiochirurgiche da realizzare in 4 Paesi del Sud del Mondo e 250 bambini cardiopatici da visitare in ogni missione. Dove si trovano questi presidi? Nel Kurdistan Iracheno (3 missioni presso l’Azadi Heart Center di Duhok), in Egitto (2 missioni presso il Police Hospital del Cairo), in Camerun (2 missioni presso il Cardiac Center di Shisong) e in Etiopia (1 missione presso il Children Cardiac Center di Addis Abeba).

La missione di solito è strutturata su 7 giorni, durante i quali i medici visitano – come detto prima – 250 bambini, fanno una diagnosi e ovviamente identificano i casi da curare e da operare. Da ogni missione vengono selezionati circa 10 bambini, i più grandi. È un lavoro molto importante, che deve essere sostenuto perché purtroppo ogni anno viene alla luce circa un milione di piccoli con una cardiopatia e 800 mila muoiono prima di essere operati.

Per i 20 anni dell’associazione, c’è in corso una campagna per raccogliere fondi. Fino al 15 settembre è possibile donare 2 euro inviando un SMS dai Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce, Nòverca o chiamando il numero 45506 da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, TeleTu e TWT. La raccolta fondi sarà destinata a completare le missioni entro l’aprile del 2014. Un piccolo contributo da parte di tutti può davvero fare la differenza. Pensiamo ai nostri bambini, che hanno la fortuna di avere accesso a cure mediche di altissima qualità solo perché hanno avuto la fortuna di nascere qui. Non certo per merito.

Photo Credit | ThinkStock

 

 

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