La gravidanza è un periodo di profonde trasformazioni per il corpo femminile. L’adattamento del sistema immunitario, insieme alle modifiche respiratorie e circolatorie necessarie a sostenere il feto, rende la futura mamma più vulnerabile alle infezioni, in particolare all’influenza stagionale.
Contrariamente a un semplice raffreddore, l’influenza in gravidanza può portare a complicanze gravi come l’aumento del rischio di parto prematuro, ritardo di crescita intrauterino e basso peso alla nascita.
Il vaccino antinfluenzale utile per la futura mamma
La vaccinazione antinfluenzale è considerata una strategia preventiva fondamentale per tutelare sia la salute della madre che quella del bambino. Il vaccino raccomandato in gravidanza è un preparato inattivato, ovvero privo di virus vivi. Questo significa che non può in alcun modo causare la malattia, ma stimola in modo sicuro il sistema immunitario della donna a produrre gli anticorpi necessari contro i ceppi virali in circolazione.
Le principali autorità sanitarie mondiali, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Ministero della Salute italiano, confermano che il vaccino è sicuro e raccomandato in tutti i trimestri della gestazione. Non esistono prove che aumenti il rischio di aborto spontaneo, malformazioni congenite o altri effetti negativi sullo sviluppo fetale.
Quali sono i benefici del vaccino antinfluenzale ingravidanza?
Il vantaggio di questa vaccinazione va oltre la protezione della madre. Gli anticorpi prodotti dal suo organismo attraversano la placenta, garantendo al neonato una protezione passiva contro l’influenza nei primi mesi di vita. Questo è cruciale perché i bambini in questa fase non possono ancora essere vaccinati direttamente. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i figli di donne vaccinate in gravidanza hanno un rischio significativamente inferiore di ammalarsi di influenza, di essere ricoverati per infezioni respiratorie e, come ulteriore beneficio, si riducono le probabilità di basso peso alla nascita e di parto prematuro.
L’ideale è vaccinarsi tra ottobre e novembre, prima che l’epidemia stagionale raggiunga il picco. La protezione completa si sviluppa in circa due settimane e copre l’intera stagione. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi e transitori: possono includere un lieve dolore nel sito di iniezione, mal di testa o un senso di stanchezza che scompare spontaneamente in uno o due giorni.
Prima della somministrazione, è sempre consigliabile un colloquio informativo con il proprio ginecologo o l’ostetrica. Questo è il momento giusto per chiarire eventuali dubbi, valutare eventuali condizioni personali (come allergie gravi) e coordinare il vaccino antinfluenzale con altre vaccinazioni consigliate in gravidanza, come la dTpa (pertosse, difterite, tetano). In sintesi, il vaccino antinfluenzale è una misura di prevenzione semplice ma potentissima, che riduce i rischi di complicanze gravi e offre la migliore difesa possibile per la salute della madre e del suo bambino.