allattamento artificiale e obesità

Se la mamma si distrae durante il biberon, il bambino rischia di ingrassare

Accudire un bambino è la cosa più complessa che può accadere nella vita di una donna. È vero, è anche la più naturale e normale. Però, pensiamo a come sono cambiati i tempi. In passato la mamma era un po’ la fata del focolare. Si prendeva cura della casa, del marito e della prole. Non aveva altri compiti o desideri. Oggi, complice l’emancipazione, continua a svolgere questa attività in più lavora e si occupa anche di tutto il resta. Attenzione, in alcune famiglie i padri si fanno carico del 50 percento della fatica, ma sono rare.

allattamento biberon

MiVoglioBene, il progetto per combattere l’obesità infantile

Un progetto italiano, per combattere l’obesità infantile, quest’anno ha ricevuto un premio molto prestigioso: ‘Eccellenza 2011’ dalla Public affairs association (Paa). Questo riconoscimento serve a mettere in evidenza il lavoro fatto da un gruppo di esperti in materia di sanità e salute e soprattutto come questo sia arrivato in modo positivo alla gente.

Il latte in polvere contiene troppe calorie: lo dice una ricerca europea

latte in polvere e obesità

Secondo una ricerca condotta dall’Helmholtz Zentrum München in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e parte del progetto europeo CASCADE, i cui risultati d sono stati pubblicati sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, i neonati allattati con latte artificiale potrebbero assumere più calorie di quelle veramente necessarie. L’analisi è stata condotta su 22 formulazioni di latte in polvere di diversi tipi, e il risultato emerso è che ogni giorno il bambino potrebbe assumere il 24% di calorie in più rispetto al fabbisogno quotidiano raccomandato.

La ricerca ha fatto emergere che anche il misurino delle confezioni di latte in polvere non è adatto, in quanto ha una capacità maggiore rispetto a quella dichiarata di ben 0,5 g a misurino: insomma, ogni volta che viene preparato il biberon, il bambino riceve un surplus di prodotto, e quindi di calorie, di circa il 7% rispetto al reale fabbisogno.

 La dottoressa Raffaella Piccinelli, la nutrizionista che ha realizzato il campionamento dei prodotti, suggerisce di verificare, quando viene preparato il biberon, che l’insieme dei misurini usati corrisponda veramente alla formula lattea prescritta dal pediatra; inoltre la dottoressa ha spiegato che, nelle etichette dovrebbe essere indicato che il misurino va riempito “raso” e non compresso di prodotto, come spesso accade con la convinzione di nutrire meglio il neonato.