Mamme lavoratrici o casalinghe? Pro e contro di una professione

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Diventare mamma, stare a casa o tornare al lavoro? Per alcune donne non è neanche più una decisione personale. La crisi sta togliendo la libertà di scelta soprattutto alle giovani coppie: due stipendi in famiglia sono importanti e, spesso, chi decide di stare a casa, lo fa per via della disoccupazione o perché il reddito è così basso che per versarlo tutto in asili o baby sitter, tanto vale occuparsi dei propri bambini personalmente.

Da sempre però esistono due figure: quella della mamma lavoratrice e quella della mamma casalinga. Sono stati numerosi gli studi che hanno elogiato soprattutto la seconda, se paragonata alla prima. Probabilmente è anche frutto di una cultura tipicamente italiana che dipinge le signore sempre tra i fornelli con in braccio un bambino. Ma le donne non sono solo questo. Possono davvero svolgere tanti ruoli diversi, in una stessa giornata, e lo dimostra l’articolo sul tempo libero che abbiamo pubblicato ieri.

Detto ciò, in molti credono, che andare in ufficio voglia dire trascurare la prole, la sua educazione e la sua alimentazione. Un recente studio, elaborato dagli esperti della University of North Carolina (Usa) guidati da Cheril Buehler, sostiene che le neomamme che lavorano sono più in salute, meno depresse e seguono i loro figli con più cura, rispetto alle signore che invece fanno le mamme a tempo pieno. L’indagine ha coinvolto per 10 anni ben 1300 signore.

È emerso che le donne con attività part time sono le mamme migliori, perché riescono a sfruttare al massimo la loro presenza in ufficio, oltre che per portare a casa lo stipendio anche per gratificarsi, e al tempo stesso sono in grado di accudire i bambini. Le signore invece casalinghe o full time hanno numerose pecche: le prime pensano che la quantità di tempo possa sostituirsi alla qualità, le seconde invece scarseggiano in entrambi gli aspetti. Ma c’è di più. Forse favorire gli impieghi part time per le donne con figli potrebbe essere un buon modo per aiutare a ridurre i tassi di disoccupazione. Lo sostiene Marion O’Brien, coautrice dello studio:

I datori di lavoro tendono a utilizzare il lavoro part-time come una strategia di risparmio e spesso considerano i lavoratori a tempo parziale come non degni di investimento e di avanzamenti di carriera. Dal nostro studio emerge che il lavoro part-time sembra contribuire al mantenimento del benessere familiare. Probabilmente molte madri – e anche molti padri – lo sceglierebbero.

Photo Credits| ThinkStock

2 commenti su “Mamme lavoratrici o casalinghe? Pro e contro di una professione”

  1. Perchè non entrambe le cose ? le mamme possono lavorare da casa 🙂 io ho chiuso un attività commerciale lo scorso anno e iniziato a fare un lavoro online e in questo modo posso seguire i miei 3 figli stando a casa e prendendomi cura di tutto e organizzando al meglio la mia giornata 🙂

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  2. Io ho risolto lavorando da casa 🙂 seguo i miei 3 figli . Questo sistema ha risolto i problemi che avevo e mi da modo di poter fare tutto senza stressarmi e farmi mancare nulla. E’ diventato il mio unico e primo lavoro

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