sindrome delle apnee ostruttive
disturbi respiratori sonno età pediatrica

I disturbi respiratori del sonno in età pediatrica

disturbi respiratori sonno età pediatrica

Diversi sono i disturbi respiratori del sonno in età pediatrica. Quello probabilmente più diffuso ed, almeno apparentemente, meno preoccupante, è il russamento: ne è colpito un bambino su 5. Disturbo spesso causato da naso chiuso a causa di raffreddori e malanni di stagione, non è però da sottovalutare iun quanto potrebbe essere il sintomo di un problema ben più grave quale ad esempio le apnee notturne. Di cosa si tratta? Di momentanee interruzioni del respiro  che causano ricorrenti mancanze di ossigeno nel sangue le quali possono potenzialemente portare a malattie come il diabete o l’arterosclerosi. Ecco perchè gli esperti consigliano di tenere sotto osservazione tali episodi.

polisonnografia bambini

La polisonnografia nel bambino per la diagnosi dei disturbi del sonno

polisonnografia bambini

La polisonnografia (PSG) è una metodica diagnostica utilizzata sia nei bambini sia negli adulti per la diagnosi di disturbi del sonno quali roncopatia, sonnambulismo, insonnia e, soprattutto, sindrome delle apnee ostruttive del sonno. E’ un esame non invasivo che può essere eseguito sia a domicilio sia in ospedale in regime di ricovero ordinario, in ogni caso mentre il bambino è addormentato.

La sindrome delle apnee ostruttive

Cos’è la sindrome delle apnee ostruttive

La sindrome delle apnee ostruttive è un disturbo che si manifesta durante il riposo notturno ed è caratterizzato dal blocco del respiro per un tempo pari a 5-6 secondi. A risultare preoccupante però non è la durata degli episodi, quanto piuttosto la loro frequenza, ovvero la quantità di volte in cui si presentano nella stessa notte. Il disturbo viene definito sindrome perchè vi si accompagnano segni quali russamento, respirazione dalla bocca, sonno non riposante, eccesso di sudorazione notturna, tendenza a tonsilliti, raffreddori e otiti. La sindrome colpisce una percentuale di bambini compresa fra l’1 e il 3% fra i 2 e i 5 anni di età. In questo caso possono manifestarsi anche ritmo di crescita rallentato, disturbi del comportamento quali iperattività e deficit di attenzione, risvegli notturni frequenti.