nuoto per bambini

Bambini e sport, come fare la scelta giusta

Quale che sia lo sport prescelto l’importante è che i bambini si muovano e che inizino a farlo il più presto possibile. Parola di Armando Calzolari, presidente della commissione medicina dello sport della Società Italiana di Pediatria. Naturalmente, avverte sempre Calzolari, la scelta della disciplina giusta per nostro figlio dovrà basarsi su alcuni elementi tesi a salvaguardare il divertimento e la salute del piccolo.

Il nuoto non espone i piccoli al rischio di asma e allergie

Il nuoto non espone i bambini al rischio di asma e allergie, almeno non se praticato a livello amatoriale, una o due volte a settimana. Questo è quanto emerso da uno studio pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medecine basato su un campione di 6000 bambini seguiti dalla nascita fino ai dieci anni di età.

Gli studiosi sono giunti alla conclusione che i bambini che frequentano la piscina non corrono maggiori rischi degli altri di sviluppare asma e allergie a causa del cloro presente nell’acqua, anzi il nuoto è associato a una migliore funzionalità polmonare e a minori sintomi respiratori in bambini asmatici. Viene così smentito il risultato di studi precedenti che avevano creato qualche allarmismo di troppo tra le mamme dei giovani nuotatori.

L’importanza del nuoto per i bambini piccoli

bambini e nuoto

I bambini possono prendere confidenza con l’acqua molto presto: non a caso nella maggior parte delle piscine vengono organizzati corsi di nuoto adatti anche a bambini con un’età che va dai 3 ai 7 mesi. In una vasca con acqua calda, i piccoli entrano in acqua in braccio alla mamma, e sempre da lei vengono piano piano immersi, ovviamente alla presenza di un insegnante.

Una volta entrati in acqua, c’è il momento dell’adattamento, nel quale vengono cantate delle canzoncine mentre i bambini si muovono guidati dalla mamma su indicazione dell’istruttore, e poi inizia la lezione. Le prime lezioni servono a far capire al bambino che è al sicuro anche in acqua e che la figura della mamma è per lui un punto di riferimento anche in questa situazione.

All’inizio i piccoli verranno fatti sdraiare a pancia in giù, schizzare con le mani e giocare con dei pupazzetti galleggianti per fargli prendere confidenza con l’acqua, poi, dalla quarta lezione, vengono fatti immergere dalla mamma con l’aiuto dell’insegnante. In questo esercizio i bambini devono essere tenuti sotto le ascelle in modo che si sentano sicuro e siano libero di muoversi; quando il bambino sarà fatto tornare in superficie verrà accolto dagli applausi delle altre mamme in modo da avere un riconoscimento del suo sforzo e da associare l’acqua a un momento piacevole.