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Disprassia verbale, diagnosi e cure

Disprassia verbale, diagnosi e cure

La disprassia è un disturbo di natura neurologica che colpisce una discreta percentuale di bambini, 5-6 su 100, ed ha una maggiore incidenza sul genere maschile. Rappresenta una problematica relativa all’organizzazione del movimento che può influenzare potenzialmente la modalità di apprendimento del bambino. Molto probabilmente un bambino con difficoltà motorie e linguistiche ne è affetto.

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Giornata Mondiale della Logopedia, filo diretto con il logopedista

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Si celebrerà domani, 6 marzo 2013, la Giornata Mondiale della Logopedia, la disciplina che si occupa delle cura e della prevenzione dei disturbi della voce, della comunicazione e del linguaggio sia nei bambini che negli adulti. Il logopedista è quindi il professionista cui bisogna rivolgersi nel caso si sospetti che i nostri figli siano affetti da un disturbo specifico del linguaggio.

Domani si celebra la Giornata Europea della Logopedia

Torna ancora una volta la Giornata Europea della Logopedia. L’appuntamento è domani e in tutti i Paesi dell’Unione Europea si parlerà dei problemi della comunicazione e del linguaggio. Quest’anno il tema è la sordità. Abbiamo presentato, proprio ieri, un disturbo che tocca almeno mille neonati l’anno solo in Italia e si chiama ipoacusia, ma è solo una delle tante patologie con cui i bimbi devono fare i conti. La Federazione Logopedisti Italiani (FLI), in collaborazione con il Coordinamento dei logopedisti europei (Cplol), celebra l’evento con una serie d’iniziative per sensibilizzare i pazienti alla logopedia.

Lo slogan di domani è “(Lo) senti chi parla?” e in molte regioni saranno proposti fili diretti con il logopedista, opuscoli informativi e info point allestiti in strutture sanitarie o nelle piazze. Perché è importante questa figura professionale (il logopedista)? Hanno dato una risposta alcuni esperti della Fli.

Figli perfetti, vogliamo davvero questo?

Oggi care mamme volevo fare una riflessione con voi, un pensiero sulle aspettative che abbiamo verso i nostri figli e sull’idea stessa che abbiamo di loro. Questo pensiero nasce dalla mia esperienza di mamma ma anche da ciò che, io che sono una attenta osservatrice e ascoltatrice, vedo e sento dalle altre mamme che mi circondano. Vuole essere un’autocritica e uno stimolo alla riflessione.

Avete mai pensato che spesso riversiamo sui nostri figli le nostre “mancate” aspirazioni? I nostri piccoli, perlomeno molti di loro, già in tenera età fanno magari due sport e un corso di musica, hanno più impegni del Presidente degli Stati Uniti d’America. E poi i compiti e le festicciole di compleanno. Ma ce la faranno a sostenere questi ritmi? E’ davvero necessario che facciano tutto questo oppure è solo una nostra ansia da prestazione e da figlio perfetto?