fiabe dal mondo

La leggenda della Stella di Natale

Le storie e le leggende di natale sono tantissime. Io le amo particolarmente perchè penso che sappiamo dirci (e darci) molto di più di qualunque ninnolo (anche costoso e tecnologico) possiamo mettere sotto l’albero. Le storie di natale si che fanno riflettere, fanno sorridere, ci fanno sentire più vicini ai nostri bimbi, che ci guardano incantati mentre le leggiamo. E poi non le dimentichi, non le metti da parte come un gioco vecchio; te le porti dentro e un giorno, quando diventi madre, le racconti.

La leggenda della Stella di Natale

Il Reuccio Gamberino

L’autore della favola che vi racconto oggi è Guido Gozzano, scrittore e poeta meglio noto come esponente del crepuscolarismo ironico, corrente poetica dei primi del ‘900. Nella sua breve vita Gozzano scrisse anche alcune fiabe tra le quali Il Reuccio Gamberino, che trovate di seguito. Si tratta di componimento che si colloca sicuramente al di fuori degli schemi favolistici tradizionali, dettaglio questo che la rende più adatta a bambini dai nove anni in su ai quali può essere proposta anche come esercizio e spunto di riflessione giocoso (ad esempio, invitandoli a indovinarne la morale). Buona lettura!

Fiabe di Luigi Capuana, Ranocchino

Continua la nostra serie di post dedicati allo scrittore siciliano Luigi Capuana. Oggi vi raccontiamo la storia intitolata Ranocchino, da “C’era una volta“, raccolta di fiabe adatta a bambini dagli otto anni in su. Buona lettura!

Questa è la bella storia di Ranocchino porgi il ditino, e sentirete qui appresso perché si dica così.
Si racconta dunque che c’era una volta un povero diavolo, il quale aveva sette figliuoli, che se lo rodevano vivo. Il maggiore contava dieci anni, e l’ultimo appena due.

Fiabe di Luigi Capuana, Serpentina

La favola che vi racconto oggi fa anch’essa parte della raccolta “C’era una volta” di Luigi Capuana e si intitola Serpentina. E’ decisamente una fiaba “d’altri tempi” come forse non se ne scrivono e non se ne raccontano più. Proprio per questo è con molto piacere che ve la ripropongo per i vostri bimbi più grandi:

Favole di Luigi Capuana, Le arance d’oro

Vi ho già detto che quando ero bambina ricevetti in regalo un libro di favole? Si intitolava “C’era una volta” e il suo autore è Luigi Capuana, scrittore siciliano. Si. Questa storia ve l’ho già raccontata. Adesso quindi ve ne racconto un’altra, tratta proprio da quel libro: Le arance d’oro.

Fiabe di Luigi Capuana, Cecina

Ho sempre amato leggere, sin da quando ero piccolissima; per questo motivo ricordo sempre con immenso piacere il giorno in cui ricevetti uno dei doni più graditi della mia infanzia: C’era una volta, raccolta di favole dello scrittore siciliano Luigi Capuana. Questo libro, provato dal tempo, è ancora con me e io lo amo come lo amavo allora quando, bambin,a lo strinsi per la prima volta fra le braccia e aprendolo sentì il suo profumo di “libro nuovo” sprigionarsi dalle pagine illustrate.

La favola che vi racconto oggi è inclusa proprio in questa raccolta e si intitola Cecina. Buona lettura!

Fiabe contemporanee, specchio del mondo che cambia

Tutti i bambini hanno diritto di riconoscersi in una fiaba e le fiabe hanno il dovere di rispecchiare le poliedriche vicende dell’umanità e mutare con loro. E lo assolvono. Accanto alle intramontabili fiabe classiche, quelle recano un messaggio universale che attraversa il tempo e le culture, stanno, infatti, facendosi strada le fiabe contemporanee; nuove storie in cui insieme a fate, folletti, gnomi e animali fanno la propria comparsa i temi dell’interculturalità, della bioetica, della disabilità, delle nuove forme di genitorialità.

Fiabe i cui protagonisti sono bimbi intelligentissimi ma che non parlano, che hanno due mamme o due papà, che provengono da paesi esotici e vivono avventure metropolitane nelle nostre grandi città, animali che adottano cuccioli di un’altra specie. Storie, insomma, che abbracciano una diversità che si appresta a non essere più tale.

Fiabe cinesi: Paradiso e inferno

La favola che vi raccontiamo oggi proviene dalla Cina;  protagonista è un samurai che però non troveremo impegnato in eroiche imprese. Ne ha già compiute molte ed ora si appresta a comprendere il senso della vita:

Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell’aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un’occhiata anche all’inferno.

Fiabe africane, La sposa dal cielo

La fiaba che vi narriamo oggi giunge dall’Africa e ci racconta la storia di Nara, un giovane bello e coraggioso, il cui amore, seppure corrisposto, è destinato a rimanere infelice. Scopriamo perchè insieme ai notri bimbi:

Il galletto, il gatto e il topolino

Come insegnare ai nostri figli a non giudicare dalle apparenze? Semplice! Raccontando loro una favola di Jean de La Fontaine

Un Topolino ingenuo, che nulla ancora conoscea del mondo, un giorno fu lì lì per essere pigliato, e il brutto rischio raccontava alla mamma sua così:

Favole classiche: Raperonzolo

Raperonzolo è un classico incluso dai fratelli Grimm nella loro celebre raccolta di fiabe con il titolo di Rapunzel. Ve la proponiamo per i bimbi più grandi.

C’erano una volta un uomo e una donna, che già da molto tempo desideravano invano un figlio; finalmente la donna poté sperare che il buon Dio esaudisse il suo desiderio.

Il topo e la gatta

Quella che vi propongo oggi è una deliziosa filastrocca inglese, adatta per intrattenere e divertire anche i bimbi più piccoli, che narra di un ingenuo topolino e di una furba gattina. Leggiamola dopo il salto.

Il congresso dei topi

Jean de la Fontaine è un celebre favolista francese, vissuto nel 1600. Le sue favole moralistiche, brevi e raffinate, hanno come protagonisti animali parlanti, espediente già collaudato dai favolisti dell’età classica, spesso per mettere alla berlina i potenti. La favola che vi racconto oggi è tra preferite della mia infanzia: Il congresso dei topi.

Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti., mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio.

I tre desideri

I tre desideri è una fiaba popolare tedesca dalla quale sono stati tratti diversi adattamenti teatrali e cinematografici; i protagonisti, due boscaioli, gettano via l’immensa fortuna che è capitata loro per alterigia e per la cattiva propensione a non pensare prima di proferire parola. Una lezione di vita per i cuccioli, condita con qualche risata.

Una volta, tanto tempo fa, in una grande foresta, viveva un boscaiolo. Egli abitava in una capanna di tronchi, lavorava ogni giorno ad abbattere gli alberi e guadagnava abbastanza da mantenere sé e la moglie. Una mattina andò come al solito al lavoro. Aveva deciso di abbattere una grande quercia, e faceva già il conto tutto contento di quante tavole e di quanta legna ne avrebbe ricavato. Prese la sua scure, si gettò sulle spalle il sacco con un pezzo di pane e una borraccia d’acqua e si avviò.

Giunto alla quercia, gettò il sacco a terra, si levò la giacca e sollevò la scure come se avesse voluto abbattere la quercia con un colpo solo. Ma al colpo non cadde affatto. Dalla quercia uscì una vocina sottile e subito dopo, una meravigliosa fata apparve al boscaiolo, che rimase a bocca aperta e si lasciò sfuggire la scure dalle mani. La fata lo pregò: ” Buon uomo, risparmia questo albero,ed io saprò ricompensarti”. Il boscaiolo impietosito e confuso, rispose: ” Farò come tu desideri, bella fata”. Raccolse la scure, si gettò la giacca e il sacco sulle spalle e fece per andarsene. Ma la bella fata lo trattenne: