disturbi dell’attenzione

Bambini distratti? Più creativi!

Stamattina mi sono svegliata prima del solito e facendo un giretto sul web a caccia di notizie mi sono imbattutta in un articolo molto interessante del Corsera, firmato dalla nota psicologa dell’Università di Pavia Silvia Vegetti Finzi. Un articolo illuminante che rende giustizia a tutti quei bimbi, anche quelli di una volta, accusati ingiustamente di non essere dei buoni scolari a causa della loro propensione a distrarsi durante le lezioni.

Il comportamento del bambino all’asilo svela le potenzialità professionali da adulto

Vi chiedete mai che persona sarà il vostro bambino? Scommetto che avete delle fantasie sul suo futuro professionale: sarà un avvocato, un cantante o una scrittrice di successo? Certo, per scoprirlo ci vorrebbe proprio una palla di vetro, ma è bello sognare un pochino. Inoltre, vantarsi in privato di quanto sia bravo e intelligente il proprio piccolino, non è un reato. O mi sbaglio?

Problemi di condotta e traumi nei bambini

Sono state trovate correlazioni tra i disturbi della personalità legati a comportamenti indifferenti nei bambini e i problemi di socializzazione e di adattamento negli adulti, attraverso uno studio condotto dall’American Academy of Child & Adolescent Psychiatry e dall’American Academy of Child & Adolescent Psychiatry.

Ma cosa intendono gli studiosi con comportamento indifferente? I ricercatori sembrano definirlo semplicemente sulla base degli effetti che provoca nella vita stessa del bambino: la presenza del carattere insensibile-emotivo (così come viene nominato dagli psicologi dell’Academy) è quello che dimostra già dall’infanzia di avere problemi di condotta (per es. iperattività e/o disturbi dell’attenzione) a scuola, nello sport e negli altri ambienti che generalmente frequenta.