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Il galletto, il gatto e il topolino

Come insegnare ai nostri figli a non giudicare dalle apparenze? Semplice! Raccontando loro una favola di Jean de La Fontaine

Un Topolino ingenuo, che nulla ancora conoscea del mondo, un giorno fu lì lì per essere pigliato, e il brutto rischio raccontava alla mamma sua così:

Favole di Fedro, il Lupo e l’agnello

Fedro è un autore di favole vissuto nell’antica Roma, e attivo sotto gli imperatori Tiberio, Claudio e Caligola. Sembra fosse uno schiavo di origini greche cui l’imperatore Augusto aveva reso la libertà e che abbia scritto un’opera composta da cinque libri di favole; di questa corposa produzione restano però solo novantatre testi anche piuttosto brevi. Gli esperti quindi hanno ragione di credere che l’opera di Fedro sia stata sottoposta a diversi tagli e censure nel corso dei secoli.

Molte mamme magari le conosceranno per averle tradotte dal latino al liceo ma, a parte l’aspetto didattico, la favole di Fedro rappresentano un piacevole intrattenimento da proporre ai nostri bambini magari un attimo prima di metterli a letto per la nanna. Oggi vi racconteremo Il Lupo e l’agnello, che, nelle intenzioni dell’autore, ci mostra quanto sia facile per i prepotenti (in questo caso il lupo) opprimere i più fragili e indifesi (l’agnello) e, ahìnoi, sappiamo bene quanto sia vero tutto questo ancora oggi, a secoli di distanza dal tramonto dell’epoca imperiale.

Il lupo e il cane

Il lupo e il cane è una favola scritta dallo scrittore latino Fedro. In questo racconto, con grande originalità, Fedro inverte i tradizionali ruoli dei due animali, facendo del cane l’emblema del servilismo e del lupo un eroe della libertà. Ecco di seguito per voi il racconto liberamente tratto dal testo originale di Fedro.

C’era una volta un lupo molto magro ed affamato che incontrò casualmente un cane cicciottello. Dopo essersi salutati, il lupo disse al cane: «Come fai ad essere cosi bello grasso? Io, che sono molto più forte di te, sto morendo di fame». «Anche tu -rispose il cane- potresti star bene come me se solo riuscissi a trovare un padrone da servire come faccio io!». «E come?» disse il lupo. «Sorvegliando e proteggendo la sua casa giorno e notte». «Lo farei volentieri- disse il lupo- perchè non ce la faccio più a sopportare pioggia, neve e vento e a vagare senza meta per i boschi. Preferirei avere un tetto sulla testa e tanto cibo caldo senza far niente». «Allora – gli disse il cane- seguimi!».