Sostanze tossiche sepolte nel giardino di un asilo torinese

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Oggi raccontiamo un fatto di cronaca purtroppo molto comune. E dico purtroppo perché questa storia colpisce profondamente una città come Torino, ma sono sicura che siano tanti i territori italiani che fanno i conti sostanze tossiche o/e inquinanti. C’è un asilo comunale con un bel giardino che non sarà più lo stesso, da quando ha scoperto che l’area verde è stata inquinata da idrocarburi policiclici aromatici (Ipa).

I genitori dei piccoli temono che quelle sostanze possano essere cancerogene e non vogliono assolutamente che i loro bambini tornino a giocare in giardino. Questa storia è iniziata qualche mese fa quando è stato parzialmente rifatta la zona esterna, tra l’altro molto utilizzata. Pensate che i piccoli, facevano pure l’orto. Gli operai hanno sostituito 50 cm di terra con un materiale nuovo e isolato. Peccato, che si sia scoperto che fosse inquinato.

Il terriccio è stato levato, ma non è andato lontano. È stato depositato, coperto da teli e impacchettato, nel cortile del Palazzo del Lavoro, che si trova a pochissimi metri dall’asilo. Per quale motivo sta ancora lì? Ovviamente ci sono dei rallentamenti tecnici, perché devono essere fatti degli esami per verificare il reale inquinamento. C’è, infatti, da chiedersi se la zona era già intossicata? Se sì, da quanto tempo. Inoltre, ci sono realmente dei rischi? Tutte domande senza una reale risposta.

Insomma, nessuno sa ancora rispondere dopo un paio di mesi e soprattutto i genitori sono spaventati perché i loro piccoli sono esposti a questa sostanza (sempre che ci sia solo questa) e chissà quanti altri bambini in passato potrebbero aver vissuto la stessa esperienza. Quello che però fa ancora più scalpore sta nel fatto che quando la scuola ha riaperto, è apparso il seguente annuncio, secondo quanto riportato da LaStampa: “Nel giardino è stata rilevata la presenza di alcuni componenti in misura lievemente superiore ai termini di legge. Si provvede alla rimozione del terreno e a una nuova semina”.

Alla richiesta di spiegazioni è emerso che la zona è da bonificare perché sono state rinvenute tracce di metalli pesanti, tra i quali cromo, nichel, cadmio e piombo in quantità superiori alla norma. Sono quasi passati due mesi…

[Fonte: LaStampa]

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